1910 – Model 3½
HP (499cc), "Clutch Hub" e "Otto Triumph
alla partenza ed otto Triumph all'arrivo"
Le Triumph si sono guadagnate la
fama di moto affidabili e di buone prestazioni: per
rendere le motociclette anche più facili da usare nel
1910 è disponibile il meccanismo “Clutch Hub” già in
produzione dal 1909 e brevettato nel 1908. Si tratta
di una frizione integrata nel mozzo posteriore,
azionata a pedale, che permette la messa in moto del
motore dal cavalletto (mentre in precedenza era
necessario spingere, o pedalare, per decine di metri)
e, udite udite, consente di fermare il veicolo senza
che il motore si spenga!
1910 -
Model 3½HP Free-Engine “Clutch Hub”
Nel 1910 il monocilindrico Triumph
sale dicilindrata fino ai 499cc sviluppando una
potenza superiore ai 3 cavalli e mezzo (dichiarati).
Altre modifiche introdotte nel 1910 sono il maggior
perso del volano e la pompa dell’olio (rigorosamente
manuale) inclinata verso il pilota per facilitarne
l’utilizzo.
La gamma Triumph 1910 è composta da
tre motociclette: la Model 3½HP (499cc) "Roadster", la
Model 3½HP (499cc) "Free-Engine" dotata di frizione
"Clutch Hub" e la versione sportiva senza pedali Model
3½HP (499cc) "TT" dotata di manubrio racing e puleggia
a due rapporti (3 ¼ : 1 e 4½ : 1)
Le monocilindriche Triumph continuano ad ottenere
successi nelle più disparate competizioni. In Australia
H. Jenkins vince il “Campionato nazionale amatori” e
altre competizioni locali. Nel Regno Unito il capitano
R.K. Arbuthnot vince nel mese di marzo la “London to
Land’s End and Back” (un’altra Triumph si classifica al
terzo posto). Molti altri successi sono raccolti nelle
gare di salita “Hill Climb” dove le Triumph sono le
preferite tra i piloti.
1910 - William Compton in sella alla sua Triumph 3 1/2
con la quale ha
percorso, in Nuova Zelanda, 400 miglia in poco più di
20 ore
(da "The Triumph Story" di Peter Cornelius)
Il successo più grande del 1910 per la casa inglese
rimane tuttavia il TT dell’isola di Man che nel
frattempo è diventato famoso in tutto il mondo
richiamando piloti da diversi paesi e raggiungendo il
record di 73 iscritti. Il limite di cilindrata per le
bicilindriche è ridotto a 670cc vista la superiorità
dimostrata nell’edizione del 1909. Il 26 maggio si
disputa per l’ultima volta la gara nel vecchio percorso
di 158 miglia: a causa di innumerevoli rotture ed
incidenti solo ventinove motociclette arrivano al
traguardo. La gara è vinta
dai fratelli Collier in sella alle bicilindriche
Matchless mentre al terzo gradino del podio, e prima fra
le monocilindriche, troviamo la Triumph guidata da W.
Creyton. Il successo più grande per la casa di Coventry
è tuttavia la dimostrazione di grande affidabilità:
delle otto Triumph iscritte in questa massacrante
edizione del TT, tutte tagliano il traguardo: oltre al
terzo gradino del podio le Triumph guadagnano
rispettivamente il 4°, 6°, 7°, 8°, 11°, 13° e 15° posto!
Nasce lo slogan “Otto Triumph alla partenza, e otto
all’arrivo” per sottolineare l’affidabilità delle
macchine prodotte a Coventry.
1910 - Le otto Triumph
che tagliarono il traguardo del TT - Da sinistra a
destra: H. Lister Cooper,
Billy Newsome, W.G. McMinnies, J.W. Adamson, Howard
Smith, Billy Creyton, Jack Marshll e C.E. Murphy.
(da "The Triumph Story" di Peter Cornelius)
(da
veterantriumph.com)
1910 - Pubblicità Triumph
Foto tratta da veterantriumph.com
Curiosità: il motto “The Trusty Triumph”, termine
coniato da un operatore della stampa del settore, appare
per la prima volta in una pubblicità del 3 gennaio 1910
smentendo così la comune ipotesi che il claim “The
Trusty Triumph” sia stato inventato durante la prima
guerra mondiale dagli ufficiali che utilizzarono le
motociclette di Coventry.
1910 - The Trusty Triumph!
(da "The Triumph Story" di Peter Cornelius)
1910 - Pubblicità
Triumph (da veterantriumph.com)
La diffusione delle motociclette nel Regno Unito è in
forte espansione: nel 1910 sono registrate circa 75.000
moto a fronte di poco meno di 85.000 automobili.
La produzione
Triumph, che nel frattempo si è spostata nel nuovo
edificio di Priory Street, cresce fino a circa 4100
motociclette. Buoni anche i risultati finanziari
(£36.427 profitto netto).
1910
1911 – Model 3½HP TT
Roadster – Triumph vince la prima edizione del CIV
(Campionato Italiano Velocità)
Il catalogo del 1911 sottolinea la grande prestazione
ottenuta nel Tourist Trophy dell’anno precedente (otto
Triumph alla partenza e otto all’arrivo) e propone nel
catalogo la nuova “Model 3½HP TT Roadster” copia
delle moto utilizzate in gara dotate però di una
posizione di guida più turistica.
La gamma 1911 è quindi composta da quattro modelli tutti
mossi dal monocilindrico 499cc da 3½HP: la Model 3½HP
Roadster (il modello classico), la Model 3½HP
Free-Engine (dotata di frizione), la nuova Model 3½HP TT
Roadster (senza pedali ma con posizione di guida
normale) e la Model 3½HP TT, il modello “pronto corsa”
caratterizzato, oltre che dall’assenza dei pedali, dal
manubrio “racing” e dalla posizione di guida più
sportiva.
1911 - Model 3½HP
Nel mese di maggio Mr. Albert Catt in sella ad una Model
3½HP Free-Engine copre la distanza di 2557 miglia in
appena sei giorni, “Six Consecutive Days”, con una media
giornaliera di diciotto ore e mezza di guida!
Il 17 maggio Billy Newsome, un dipendente Triumph, fa
segnare il nuovo record mondiale di velocità nella
“Flying mile classe 500cc” alla velocità di 66,38 mph
presso il circuito di Brooklands. Nella stessa pista il
26 agosto J.R. Haswell segna il record del circuito per
le 500cc: 63,11 miglia in un’ora sempre in sella ad una
Triumph.
Tra il 4 gennaio ed il 2 novembre Harry Long in sella
alla Model 3½HP Free-Engine percorre oltre 40.000
miglia: la motocicletta verrà esposta nello stand
Triumph al MotorCycle Show del 1911.
La celeberrima gara del Tourist Trophy viene disputata,
per la prima volta, nel circuito che conosciamo oggi:
per ridurre le alte velocità, il circuito viene infatti
modificato con l’aggiunta della salita da Ramsey al
Bungalow: le motociclette dell’epoca non erano ancora
dotate di cambio per cui la salita divenne un ostacolo
insormontabile ed i costruttori furono costretti ad
ingegnarsi per trovare una soluzione. Dei 104 partenti
sono un terzo manterranno la presa diretta, la soluzione
più comune tra le motociclette allora in produzione. Le
monocilindriche Triumph si presentano al via con un
nuovo cambio a due rapporti progettato in casa.
La competizione è divisa in due corse separate: lo
JUNIOR TT riservato alle monocilindriche fino a 300cc e
alle bicilindriche fino a 340cc (lunghezza della gara
pari a quattro giri del percorso) e il SENIOR TT per
monocilindriche fino a 500cc e bicilindriche fino a
585cc (gara lunga cinque giri). La battaglia per il
primo posto è una cosa ristretta tra le bicilindriche
americane (Indian) ed inglesi (Matchless) mentre per le
monocilindriche non c’è storia: le Triumph saranno le
prime monocilindriche classificate: 6°, 8°, 9°, 13°, 18°
e 25° posto.
Il cambio a due rapporti progettato nello stabilimento
di Priory Street, e utilizzato durante il TT, viene
sottoposto a lunghe prove di durata nelle strade
inglesi. Oltre alle due velocità permette di selezionare
la posizione “free-engine” (la odierna "folle")
posizionando la leva a pedale nella posizione centrale.
Il monocilindrico poteva essere avviato spingendo la
moto con il rapporto inserito oppure da fermo tramite
un’apposita pedivella. Da questa prima esperienza
nascerà poi il brevetto del primo cambio Triumph a tre
rapporti con pedivella di accensione. Il brevetto nr.
27499 è registrato a nome di Triumph Cycle Co. e Mr.
A.G.Franklin.
1911 - Triumph T.T. Racer - 498cc (85 x 88mm)
(da "Triumph - The complete story" di Ivor Davies)
Il giorno 8 ottobre del 1911 si disputa in Italia il
primo “Campionato Motociclistico Italiano su Strada”
organizzato in prova unica sul percorso
Milano-Aprica-Milano lungo 314,6 km (Sesto S. Giovanni,
Lecco, Colico, Sondrio, Passo dell'Aprica, Edolo,
Lovere, Bergamo, Crescenzago, Milano). Si registrano 21
partenti suddivisi in due classi: fino a 334cc e fino a
500cc. La gara prende il via in condizioni di meteo
avverse: pioggia e vento accompagnano i piloti tanto che
dopo Morbegno i concorrenti furono obbligati a scendere
dalle moto e percorrere a spinta circa quattro
chilometri attraverso i boschi per evitare le strade
invase dalle acque del fiume Adda. Fu una gara durissima
tanto che arrivarono alla fine solo nove concorrenti. La
gara, tappa unica del primo campionato velocità
italiano, fu vinta da Carlo Pusterla in sella alla
Triumph monocilindrica da 499cc (velocità media di 43,5
km/h).
L'anno successivo, nel 1912, nella seconda edizione
dell'attuale CIV, Pusterla e la sua Triumph si
classificheranno al quarto posto.
Il rapporto finanziario del 31 agosto 1911 mostra un
incremento del profitto di oltre il 50% rispetto
all’anno precedente arrivando a quota £73,466.
Qui di seguito trovate della documentazione tecnica
dell'epoca pubblicata nel sito
www.go-faster.com/VeteranTriumph.htm:
1911 - Libretto Triumph (estratto)
1911 - Catalogo Triumph (estratto)
1911 - Manuale riparazione Triumph (estratto)
Articolo pubblicato l'8 novembre 1910 dalla rivista
"THE MOTOR
CYCLING"
1911 - Triumph Word Record
(da veterantriumph.com)
(da veterantriumph.com)
1911 - Motociclista
Triumph prima di una competizione (da
veterantriumph.com)
1912 - Triumph vince la
Targa Florio e record di velocità a Brooklands
I quattro modelli 499cc da 3½HP (“Roadster”,
“Free-Engine”, “TT Roadster” e “TT”) rimangono in
produzione anche per il 1912 con piccole modifiche
meccaniche. Nei modelli “Roadster” e “Free-Engine” il
comando del controllo di accensione passa dal lato
serbatoio alla pedana sinistra mentre nei due modelli
“TT” il comando dell’accensione rimane posizionato sul
manubrio e azionato via cavo. Questa modifica rimarrà
valida solo per un anno. Da segnalare anche alcuni
miglioramenti nella “sospensione” anteriore.
Il Tourist Trophy del 1912 fu in parte boicottato dalle
case costruttrici a causa della pericolosità della corsa
(nel 1911 morì in gara il primo concorrente) e dalle
lamentele da parte degli abitanti. Di conseguenza il
numero degli iscritti fu meno numeroso delle precedenti
edizioni. I limiti di cilindrata sono portati a 350cc
per lo Junior TT e 500cc per il Senior TT
indipendentemente dal frazionamento del motore. Nella
classe “Senior”, su quarantanove motociclette alla linea
di partenza, la Triumph guidata da J.R. Haswell guadagna
la seconda posizione alla media di 74,7 km/h mentre le
altre Triumph si piazzano al 5°, 6°, 7°, 9° e 16° posto.
La motocicletta portata in gara da Haswell non adottava
il cambio di produzione ma una versione senza la folle
in modo da renderne più agevole e preciso il
funzionamento in gara.
1912 - Percy Butler in sella alla sua Triumph con la
quale raggiunse
il 16° posto nel Senior TT dell'Isola di Man nel
1912
(da "The Racing Story" di Mick Walker )
In Italia Gio Ravelli vince la Targa Florio in sella ad
una Triumph mentre a Brooklands la monocilindrica di
Coventry ritocca il record di velocità percorrendo 67,44
miglia in un’ora, record che rimarrà imbattuto fino al
1920. Da segnalare anche le gare vinte in terra
francese: la “Circuit de la Champagne del 15 agosto 1912
a Reims con il pilota Graham Fenton e la “Coupe
Internationale de la Sarthe” presso il “Circuit
d'Ecommoy” a Le Mans con il pilota Devay.
Nell’area dello stabilimento Triumph di Priory Street
viene costruito un nuovo reparto dedicato alla
sperimentazione dei nuovi motori.
Le motociclette costruite nel 1912 sono circa 6.300.
(da veterantriumph.com)
(da veterantriumph.com)
1912 - Pubblicità
Triumph (da veterantriumph.com)
1913 - Junior a
due tempi e primo motore bicilindrico
Nel 1913 Triumph introduce due nuovi modelli e aggiorna
il nome dei modelli esistenti. La gamma del 1913 risulta
così composta:
Type
A: |
modello
stradale
(roadster) dotato di dispositivo Free-Engine
(499cc da 3,5HP - £55) |
Type
B: |
modello
stradale
(roadster) a presa diretta (499cc da 3,5HP -
£49) |
Type
C: |
modello
stradale
(roadster) a tre velocità con mozzo posteriore
Sturmey-Archer (499cc da 3,5HP - £59)
riconoscibile anche per il montaggio della
puleggia sul lato destro della ruota anziché sul
lato sinistro. |
Type
D: |
modello
stradale
sportivo (TT roadster) a presa diretta (499cc da
3,5HP - £49) |
Type
E: |
modello
stradale
(TT roadster) dotato di dispositivo Free-Engine
(499cc da 3,5HP - £55) |
Type
F: |
modello
sportivo
(TT Racer) a presa diretta (499cc da 3,5HP -
£49) |
1913 - Triumph Type C -
Foto tratte da yesterdays.nl
1913 - Triumph 500cc
(da veterantriumph.com)
Dopo aver studiato per qualche tempo un bicilindrico
prodotto dalla Bercley, nel mese di agosto del 1913,
l’azienda di Coventry presenta alla stampa il disegno
del primo bicilindrico progettato in casa. Si tratta di
un’unità di circa 600cc a valvole laterali dotata di
scoppi irregolari ed in grado di erogare una potenza
superiore ai 4 HP. I due cilindri in ghisa, divisi da un
passaggio d’aria, sono fissati al basamento con quattro
prigionieri. Un grosso volano esterno serve per per
bilanciare il motore. Purtroppo questo progetto non
arriverà mai in produzione principalmente a causa dello
scoppio della prima guerra mondiale.
1913 - Il primo bicilindrico Triumph (mai entrato in
produzione)
1913 - Immagine dell'albero motore del primo
bicilindrico Triumph e mai entrato in produzione
(foto tratta da "Triumph Singles" di Roy Bacon)
Il 9 settembre del 1913 all’età di cinquant’anni
Siegfried Bettman, socio fondatore di Triumph, viene
eletto sindaco di Coventry. Bettman era molto presente
nella vita sociale di Coventry e ricopriva già la carica
di presidente della camera di commercio di Coventry e
dell’associazione dei costruttori inglesi di biciclette
e motociclette. In una successiva intervista Bettman
dichiarò di essere orgoglioso di tre cose: essere stato
accettato come cittadino straniero a Coventry, esserne
diventato sindaco ed essere stato il fondatore di
un’azienda che nel tempo è diventata una delle aziende
più grandi della città.
Nel 1913 viene presentata la nuova Model LW (Light
Weight), conosciuta come “Junior” o “Baby Triumph”,
spinta da un nuovo monocilindrico 225cc a due tempi e
dotata di cambio (senza frizione) a due marce comandato
da una leva sul manubrio. La Model LW è in grado di
raggiungere i 56 km/h di velocità massima ed è
caratterizzata dalla forma cilindrica del serbatoio di
benzina e dalla forcella anteriore a molla orizzontale.
La “Baby Triumph”, progettata da Charles Hathaway per un
pubblico femminile ma utilizzata anche in guerra,
rappresenterà il modello “entry level” della gamma
Triumph dal 1914 al 1925, anno in cui uscirà di
produzione dopo circa 12.000 esemplari prodotti. Per un
breve periodo (1916-1920) questo modello verrà prodotto
anche dalla Ignatz Schwinn di Chicago con il marchio
Excelsior e motore maggiorato a 269 cc.
La nuova Model LW conosciuta come “Junior” o “Baby
Triumph” (probabile prima serie del 1913)
La nuova Model LW conosciuta come “Junior” o “Baby
Triumph” (in questa foto il MY1914)
(foto tratta da "Triumph Singles" di Roy Bacon)
La nuova Model LW conosciuta come “Junior” o “Baby
Triumph” (in questa foto il MY1914)
(foto Vintage Motorcycle Club - G.S. Morris)
Lo stabilimento di Priory Street impiega circa 1500/2000
persone per una produzione di circa 7300 motociclette.
Il bilancio si chiude con un profitto di circa £68.000
nonostante l’acquisto di terreno in Priory Street.
Il TT del 1913 viene disputato nella prima settimana di
giugno: i concorrenti sono suddivisi nelle stesse
categorie Junior TT e Senior TT del 1912 mentre la
novità è rappresentata dalla suddivisione delle gare in
due manche. Al Senior TT si iscrivono 97 piloti con 32
marche diverse di motociclette. Triumph si presenta al
via con la “TT Racer” profondamente modificata nel
telaio per migliorarne la guidabilità: posizione più
bassa per il pilota e diverso angolo di sterzo. La pompa
di lubrificazione, sempre manuale, è ora azionata a
pedale. Nuova anche la trasmissione finale: alcuni
prototipi sono dotati dello stesso cambio a due velocità
prodotto dalla “Sturmey-Archer” utilizzato in produzione
nel 1912, mentre altri utilizzavano la puleggia
variabile “Philipson” intelligentemente collegata al
freno posteriore: quando quest’ultimo veniva azionato,
in automatico si inseriva il rapporto più basso
permettendo così un’accelerazione migliore in uscita
curva.
Dodici le Triumph schierate sulla linea di partenza:
otto di queste sono le “ufficiali” affidate a Percy
Flook (campione sudafricano), Alister Kirk, H.F. Lamb,
H. Lester Cooper, C.R. Martin, R.G. Mundy e ai due
australiani H.H. Raglass e George Shemans. Le altre
Triumph private sono portate in gara da J.W. Adamson,
C.G. Boyton, Stanley Croft, P.Hook, Quinten Smith e W.S.
Spencer.
La gara si svolse di venerdì con temperature molto
rigide tanto che solo quarantasette concorrenti
arrivarono alla linea del traguardo. Purtroppo
l’affidabilità e le prestazioni delle monocilindriche di
Coventry non furono all’altezza della concorrenza (il
miglior piazzamento è il tredicesimo posto di J.W.
Adamson con una TT Racer privata).
Il 13 giugno si disputa il “Grand Prix de Motocyclettes”
organizzato nel circuito di Picardie vicino alla città
di Amiens in Francia. La casa inglese schiera tre
motociclette ufficiali che sono affidate a A. Clayton,
Billy Newsome e E.W. Cheshire. Quest’ultimo terminerà la
gara al secondo posto guadagnando la medaglia d’argento,
mentre Clayton si classifica a ridosso del podio in
quarta posizione.
Da ricordare anche il successo di J.R. Haswell che vince
la SIX Hour di Brookland nella classe 500cc Solo (senza
sidecar).
1913 - Pubblicità Triumph
1913 - Triumph Sidecar
1913 - Triumph 4CV 500cc
(da http://www.yesterdays.nl)
1913 - Motociclista
Triumph prima di una competizione (da
veterantriumph.com)
1913 - Pubblicità
Triumph (da veterantriumph.com)
1914 - Prima Guerra
Mondiale
Nel 1914 la cilindrata del monocilindrico Triumph sale a
550cc raggiungendo così una potenza pari a 4HP.
L’aumento di cilindrata è richiesta dalla
“trasformazione” sempre più frequente delle motociclette
in sidecar. Il precedente monocilindrico 499cc
accreditato di 3,5HP rimane in produzione per le
versioni da corsa dove il limite di cilindrata rimane
fissato a 500cc. Tutte le motociclette disponibili nel
catalogo 1914 sono dotate del telaio ribassato per
un’altezza della sella ridotta:
Type
A: |
modello
stradale
(roadster) dotato di dispositivo Free-Engine
(550cc da 4HP - £56) |
Type
B: |
modello
stradale
(roadster) a presa diretta (550cc da 4HP - £49) |
Type
C: |
modello
stradale
(roadster) a tre velocità con mozzo posteriore
Sturmey-Archer (550cc da 4HP - £60) |
Type
D: |
modello
stradale
sportivo (TT roadster) a presa diretta (499cc da
3,5HP - £49) |
Type
E: |
modello
stradale
(TT roadster) dotato di dispositivo Free-Engine
(550cc da 4HP - £56) |
Type
F: |
modello
sportivo
(TT Racer) a presa diretta (499cc da 3,5HP -
£49) |
Type G: |
modello stradale
(TT roadster) a tre velocità con mozzo
posteriore Sturmey-Archer (550cc da 4HP - £60) |
Model LW: |
modello a due
tempi (225cc da 2,25 HP - £42) consciuto anche
come "Junior" o Baby"
|
(Nota:
le versioni da corsa con motore da 499cc potevano essere
ordinate anche con motore 550cc)
In Nuova Zelanda le motociclette Triumph vincono sei dei
sette premi previsti in una competizione di tre giorni
della durata di 465 miglia in cui si valutavano le
motociclette in funzione dei consumi, dell'affidabilità
e della capacità si affrontare le salite. Altri successi
sul mercato australiano sono registrati nel “Australian
State Championship” (1° e 2° posto) e nel “Australian TT
Racer” dove le Triumph si classificano al 1°, 2°, 3° e
5° posto nella classe monocilindrici.
Per la prima volta il regolamento del TT di Man rende
obbligatorio l’uso di un casco approvato ACU. L’edizione
del TT, che si svolge a fine maggio, vede al via le
Triumph TT Racer dotate di un cambio a due velocità
simile a quello utilizzato per la nuova Model LW
(Junior). La lubrificazione del propulsore è sempre
manuale con comando a pedale posizionato sul lato
sinistro della moto (come per l’edizione precedente):
con questa soluzione le mani del pilota non devono
essere staccate dal manubrio per azionare la pompa
dell’olio. Il miglior piazzamento delle Triumph è
ottenuto da George Shemans che conclude la gara al 16°
posto.
In Italia le motociclette Triumph sono vendute tramite
una rete di agenti sparsi per quasi tutto il territorio
come indicato nelle pubblicità sotto riportate e
risalenti al 1914/1915:
1914 - Pubblicità Triumph in Italia
1915 - Pubblicità Triumph in Italia
Nella gara nel Circuito di Brescia del 24 maggio 1914 le
Triumph si classificano al 1°, 2°, 3° e 5° posto.
Triumph primeggia anche nel Gran premio d’Italia della
lunghezza di 186 miglia. Altri successi sono registrati
in Inghilterra, Francia e Irlanda.
L’assassinio a Sarajevo del Arciduca Francis Ferdinand,
e della moglie, segna l’inizio della prima guerra
mondiale. Il 31 Luglio 1914 Bettmann riceve una chiamata
dall’esercito inglese per organizzare a Coventry un
incontro con tutti i costruttori di motociclette.
L’incontro venne organizzato al St.Mary’s Hall il giorno
successivo: si discusse del possibile ingresso in guerra
dell’Inghilterra e della necessità dell’esercito di
messaggeri motociclistici e di motociclette. Il 4
agosto l’Inghilterra dichiara guerra alla Germania e
pochi mesi dopo Bettmann dovrà lasciare l'incarico di
sindaco di Coventry a causa delle sue origini tedesche.
Il capitano dell’esercito inglese Claude Vivian Holbrook
scrive un telegramma a Bettmann chiedendo urgentemente
la consegna di 100 motociclette. Charles Hathaway,
diventato responsabile della produzione Triumph proprio
nel 1914, richiama in azienda un gruppo di operai che,
lavorando tutta la notte, apportano le necessarie
modifiche alle motociclette civili disponibili a
magazzino, molte delle quali sono Model C 550cc. Questo
lotto verrà poi destinato nei campi dell’esercito
inglese del sud dell’Inghilterra.
Nonostante l’impegno di Triumph nei confronti
dell’esercito inglese ci fu una campagna di denigrazione
nei confronti della casa di Coventry a causa della
nazionalità dei suoi fondatori. Solo dopo una
lunga corrispondenza tra Bettmann e il giornale “Evenign
News” fu pubblicato un articolo di scuse riabilitando
completamente il nome Triumph. Per evitare ulteriori
polemiche il cda Triumph decide affidare l’incarico di
amministratore delegato (posizione non più assegnata
dalla morte del precedente amministratore Albert
Tomson nel 1904) all’inglese Lord Leigh che
rimarrà in carica fino al 1936, anno del suo
ottantaduesimo compleanno.
Dimessosi da sindaco di Coventry Bettmann dedica tutto
il suo tempo nell’azienda lavorando a stretto contatto
con l’ex-capitano, ora colonnello, Holbrook che
diventerà presto un amico, un futuro collaboratore in
Triumph ed infine colui che porterà al fallimento la
Triumph stessa agli inizi degli anni '30.
Nell’ultima edizione di Tourist Trophy di Man prima
della Grande Guerra le Triumph tornano nelle prime
posizioni guadagnando il 5° e 8° posto in classifica.
La produzione della casa inglese è di 7000
motociclette/anno.
1914 - Recensione Triumph
1914 - Gino Magnani, fondatore di Motociclismo, in
sella alla Triumph 500 civile requisita del Regio
Esercito
(da Motociclismo)
1914 - Catalogo Triumph
1915 – Model H “Trusty
Triumph”
Nel 1915 entra in produzione uno dei modelli più famosi
della Triumph di inizio secolo: la mitica “Model H” che
guadagnerà il soprannome di “Trusty Triumph” grazie alla
facilità d’uso garantita dal nuovo gruppo
cambio/frizione/avviamento e all’affidabilità dimostrata
fin dai primi esemplari prodotti. Il claim “Trusty
Triumph” verrà sfruttato per anni dalla Triumph tanto da
modificare anche l’indirizzo telegrafico dell’azienda
che diventa, per l’appunto, “Trusty Coventry”.
La Model H, annunciata nell’ottobre del 1914, entra in
produzione nel mese di febbraio del 1915. E’ progettata
da Charles Hathaway il responsabile della produzione
Triumph e primo grande progettista della casa inglese.
Bettmann lo ha definito “Un
brillante
organizzatore, meccanico e progettista. La sua idea
per ottenere successo nel business era quella di
produrre il miglior prodotto possibile senza guardare
ai costi di produzione”.
Derivata dalla “Type A”, la Model H si distingue
soprattutto per il nuovo blocco cambio/frizione con
avviamento a pedale che si dimostrerà talmente
affidabile e funzionale da rendere questa motocicletta
un best seller!
Il nuovo cambio a tre marce prodotto da Sturmey-Archer a
contralbero unito alla frizione multidisco e
all’avviamento con il kick starter rende la Model H una
delle prime motociclette moderne. Ricordiamo che il
monocilindrico è lo stesso montato nella gamma
precedente ossia l’affidabile 4hp di 550cc a valvole
laterali. La trasmissione primaria è a catena mentre la
finale è sempre a cinghia. La forcella anteriore è la
classica, per Triumph, a molla orizzontale.
Un esemplare di Model H
con Sidecar del 1917 è iscritto al Registro Storico
Triumph: in questa pagina RST 154
troverete informazioni dettagliate su questo modello.
1915 - Triumph Model H 550cc
1915 - Triumph Model H
(da "The first Military Scene" di Bruce Main-Smith Co)
La Model H sarà la motocicletta più apprezzata dai
ministeri della guerra proprio grazie alle
caratteristiche sopra menzionate. Dal febbraio del 1915
al termine della prima guerra mondiale ne verranno
consegnate circa 30.000 alle forze alleate (20.000 solo
per l’esercito inglese).
Nel frattempo dall’altra parte del mondo le competizioni
non si fermano: il famoso pilota neozelandese Brown,
vincitore della “100 Miles Race” e della “Flying mile”,
dichiara che “la Triumph è il monocilindrico più veloce
disponibile in Nuova Zelanda”.
Il 28 Luglio 1915 muore durante un intervento chirurgico
Charles Hathaway il primo grande progettista Triumph.
Aveva solo 51 anni.
La produzione del 1915, composta principalmente dalla
Model H e dalla due tempi Model LW, è pari a circa 7500
motociclette ed è quasi tutta destinata alle forze
militari.
Charles
Hathaway
Charles
Walter Hathaway è stato il primo progettista
Triumph ideatore dei molti brevetti che
hanno portato al successo il marchio di
Coventry.
Charles Walter Hathaway entra in Triumph nel
1890, all’età di venticinque anni, come
responsabile dei reparti verniciatura,
placcatura e assemblaggio dove dimostrerà la
sua grande capacità tecnica di innovare e
migliorare il prodotto. In breve tempo
Charles diventa il responsabile dell’intero
processo produttivo della “Triumph Cycle
Company Limited”.
Charles Hathaway
Charles Hathaway ha un ruolo importantissimo
nella progettazione delle prime motociclette
Triumph: tra il 1902 ed il 1903 è impegnato
con la Model 1 mentre nel 1904 si dedica
alla progettazione del primo motore Triumph
che verrà montato sulla Model 3HP, la prima
motocicletta interamente costruita in
Inghilterra. Ma Hathaway non si occupa solo
di disegnare e migliorare i prodotti ma era
anche un ottimo collaudatore che amava
provare di persona le sue idee guidando le
moto attorno a Coventry o addirittura
partecipando, con i suoi prototipi, alle
competizioni del tempo.
L’inventiva di Charles non ha limiti ed il
progettista inglese continua nel processo di
miglioramento del prodotto grazie al quale
l’azienda di Coventry ottiene il consenso
del pubblico. Molte sono le innovazioni e i
brevetti depositati a nome di “The Triumph
Cycle Company” e Charles Walter Hathaway che
spaziano dai componenti più semplici (come
il tappo dell’olio con l’asta di misurazione
del livello incorporata) fino ad arrivare a
sistemi di sospensioni innovativi.
L’innovazione tecnica più importante per il
1906, sempre opera di Hathaway, è
l’introduzione della forcella anteriore a
molla orizzontale che verrà mantenuta, con
gli opportuni miglioramenti, fino al 1924.
Charles Walter Hathaway è stato il primo
vero, grande, progettista Triumph disegnando
tutte le motociclette prodotte dalla casa
inglese fino alla sua prematura scomparsa
nel 1915, a soli 51 anni.
Tredici anni dopo la sua morte in una
sezione “storica” del catalogo Triumph del
1928 si legge “'The large part played by the
late Mr. Charles Hathaway in the design of
this (1905) machine will always be
remembered by those who knew him.”
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1915 - Logo Triumph
1915 - Triumph Model H
1915 - Linea produttiva Triumph nello stabilimento di
Coventry
1915 - Linea produttiva Triumph nello stabilimento di
Coventry (Model H)
(da "The Triumph Story" di Peter Cornelius)
1916 – Produzione
Militare
La produzione Triumph è quasi totalmente destinata ai
militari con pochissimi esemplari venduti ai civili
tanto che nel 1916 non risulta che siano stati stampati
i cataloghi per il pubblico. Negli anni seguenti la
richiesta di motociclette militari sarà così elevata da
saturare completamente la capacità produttiva della
fabbrica: fino al 1919 non saranno praticamente più
vendute motociclette Triumph ai privati.
L’azienda è, a tutti gli effetti, sotto il controllo del
“Munitions of War Act” tanto che nel mese di Novembre
del 1916 Triumph annuncia che “Il governo Inglese e i
governi alleati hanno requisito l’intera produzione di
Triumph Cycles Company Ltd.”.
Nel 1916 saranno prodotte circa 5500 motociclette.
24 Aprile 1916 - Fausto
Lella, soldato italiano, in sella ad una Triumph (da
veterantriumph.com)
1917
– Produzione Militare
Come per l’anno precedente tutta la produzione Triumph è
destinata alle forze militari. La produzione del 1917 si
attesta attorno alle 5000 motociclette.
1918
– Produzione Militare
Nel 1918 Triumph produce circa 8.800 motociclette per le
forze armate. Peter Cornelius, specialista neozelandese
delle Triumph di Coventry, è riuscito a recuperare il
numero di motociclette in possesso dell’esercito inglese
nel novembre del 1918 (firma dell’armistizio): totale
17.998 motociclette di cui oltre 17.000 Model H ed il
resto Model LW o Model C. Di queste, 9.813 erano state
spedite oltre la manica (Africa, Egitto, Francia, India,
Italia, Malta, Mesopotamia e Russia) mentre 8.185 erano
ancora sul suolo britannico. Da segnalare anche 306
sidecar militari abbinati alla motociclette Triumph: 103
Gloria, 18 Holbrook, 167 Triumph e 18 Willowbrook.
1918 - Una Triumph Model H al fronte
1919 - Mauritz Schulte
si ritira
Nel novembre del 1918, terminato il primo conflitto
mondiale, Bettmann offre al colonnello Claude Vivian
Holbrook il ruolo di “Assistant Managing Director”. Il
colonnello accetta la proposta ed entra in Triumph nella
seconda metà del 1919. L’arrivo del colonnello
Holbrook coinciderà con lo spostamento della
produzione delle biciclette che verranno subappaltate a
Mr Downes di Coventry.
Nel mese di marzo la Gloria Cycle Co. Ltd produttrice di
biciclette e sidecar, di proprietà di Triumph, si
fonderà con Triumph stessa per creare una grande
compagnia. I sidecar “Gloria”, che prima venivano
venduti nel mercato e quindi potevano essere abbinati a
qualsiasi moto, ora vengono abbinati
esclusivamente sulle moto marchiate Triumph.
Nel frattempo i rapporti con Mauritz Schulte, come
spesso accade quando due persone dal diverso carattere
lavorano assieme per molti anni, si deteriorano
irrimediabilmente. Non se ne conoscono nel dettaglio i
motivi, tuttavia negli anni i due soci hanno avuto
spesso visioni aziendali differenti. Mauritz Schulte
quindi decide di ritirarsi a vita privata con una buona
uscita di £15.000.
Nell’immediato dopoguerra c’è la necessità di avere
mezzi economici ed è quindi favorita la grande
diffusione delle motociclette rispetto alle automobili:
Triumph è veloce a riprendere la produzione con la
versione “civilizzata” della Model H da 4hp e con la
Model LW a due tempi da 2 ¼ hp. Ben presto entra in
produzione anche la nuova Model D, in sostanza una Model
H mono marcia. La nuova gamma è caratterizzata
dall’introduzione di una sella modificata (con una molla
a tensione regolabile) destinata ad aumentare il comfort
del pilota.
Nel primo dopo guerra il potere dei sindacati inglesi
aumenta e molti scioperi vengono organizzati al fine di
chiedere condizioni di lavoro migliori. Questo porterà
ad una riduzione delle ore di lavoro settimanali con il
conseguente aumento dei costi di produzione. La capacità
produttiva teorica è pari a 200 motociclette alla
settimana, tuttavia a causa degli scioperi saranno
prodotte circa 9.000 motociclette (almeno un migliaio in
meno della reale capacità produttiva dell’azienda).
Anche lo stabilimento tedesco di Norimberga alla fine
della guerra ritorna alla produzione con modelli
leggermente differenti da quelli inglesi.
Nel 1919 nasce Doug Hele futuro papà della bicilindrica
500cc vincitrice alla 200 Miglia di Daytona nel 1966 e
nel 1967, nonché papà della mitica Trident del 1968.
Pubblicità Triumph dei primi anni del '900
1919 - Pubblicità Triumph
Qui di seguito riportiamo alcune pubblicità Triumph
italiane:
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