1920 – Model SD
Il nuovo decennio si apre con un clima di
fiducia e speranza: il conflitto mondiale è alle spalle
e ora bisogna ricostruire e investire nel futuro.
Triumph non fa eccezione e mette in produzione la nuova
Model SD (Spring Drive) annunciata alla stampa il 12
novembre 1919.
La Model SD deriva dalla precedente Model H (550cc) alla
quale è abbinato un nuovo telaio dotato di attacchi per
sidecar: si tratta della prima motocicletta Triumph ad
essere dotata di trasmissione finale a catena il luogo
di quella a cinghia che comunque è presente nei modelli
precedenti. In sostituzione del precedente cambio
Sturney-Archer, viene utilizzato il nuovo cambio
progettato da George Enock Stanley, dipendente Triumph,
che verrà utilizzato fino al 1927. La frizione a dischi
multipli incorpora un efficiente parastrappi da cui il
nome SD (Spring Drive). Il resto della motocicletta
rimane invariata mantenendo la forcella a molla
orizzontale, la trasmissione primaria a catena in bagno
d'olio, il freno posteriore a pattino su puleggia e
quello anteriore a pattini (come sulle biciclette). La
motocicletta è dotata di kick-start.
Triumph Model SD
(modello 1923)
(da "Their Renaissance
and the Hinckley Factory" di John Tipler)
Triumph Model SD
versione 1924 (da yesterdays.nl)
1920 - Stabilimento
Triumph Priory Street Coventry (da "Triumph: The
complete story" di Ivor Davies)
1920 - Poster Triumph
Oltre alla nuova Model SD rimangono in produzione le
precedenti Model H, Model D (versione mono marcia della
H) e la Model LW (Junior Baby) caratterizzata dal
propulsore a due tempi. La produzione annua per il 1920
si attesta a circa 10.000 motociclette. Anche lo
stabilimento tedesco TWN, dopo la fine del conflitto,
riprende la produzione proponendo motociclette
leggermente differenti da quelle prodotte a Coventry.
1920 - Triumph Model LW
Junior/Barby (da yesterdays.nl)
Dal punto di vista sportivo vanno sicuramente ricordate
le nove medaglie d’oro conquistate in occasione del Six
Days International Trial.
L’allora diciannovenne Edward Turner, futuro uomo chiave
Triumph che progetterà le più famose motociclette del
marchio inglese, apre il suo negozio di motociclette.
La gamma del 1920
risulta così composta:
Model H: |
550cc, trasmissione finale a cinghia, cambio a
tre marcie Sturney-Archer |
Model D: |
550cc, trasmissione finale a cinghia, mono
marcia (versione Model H monomarcia) |
Model LW: |
225cc, motore a due
tempi (“Baby/Junior” Triumph) |
Model SD: |
550cc, trasmissione finale a catena e nuovo
cambio Triumph “Stanley” |
1921 – Harry Ricardo
Sin da inizio secolo le Triumph ottennero vari successi
sportivi con il classico motore a valvole laterali tra
cui varie vittorie al Tourist Trophy dell’Isola di Man.
Tuttavia, il vecchio valvole laterali non era più
competitivo come in precedenza. Triumph decide si
affidarsi alla Ricardo & Co Ltd di Harry Ricardo,
uno dei più quotati progettisti del momento e tra i
primi a comprendere i processi di combustione e la
“respirazione” del motore, per la progettazione del
nuovo motore da corsa.
Ricardo progetta una nuova testa di combustione a
quattro valvole posizionate a 90° e comandate da aste e
bilancieri supportati da cuscinetti a sfera. La nuova
testa ha un singolo collettore di alimentazione e
prevede due uscite per lo scarico: il rapporto di
compressione è pari a circa 1:8 quando il valore normale
dell’epoca era circa 1:4,5. Per la parte termica Ricardo
parte dal motore 550cc della SD e ne riduce
opportunamente la cilindrata a 499cc (AxC 81x97mm) per
rientrare nella classe 500. Il cilindro in acciaio è
accoppiato con un pistone in alluminio.
Questo nuovo motore viene montato sui sei prototipi
portati in gara dal team ufficiale Triumph al Tourist
Trophy dell’Isola di Man del 1921, il primo TT dopo
cinque anni di stop dovuto al conflitto mondiale. La
gara fu un disastro per il nuovo progetto Triumph:
l’unica motocicletta arrivata al traguardo si posiziona
in sedicesima posizione mentre altre due Triumph dotate
del vecchio motore a valvole laterali tagliano il
traguardo rispettivamente in quinta e settima posizione.
Nonostante questi primi risultati non incoraggianti, il
progetto non fu abbandonato anzi furono fatti notevoli
sforzi per svilupparlo e migliorarlo tanto che negli
anni seguenti la motocicletta di serie che utilizzerà
questo propulsore (la Model R soprannominata “Riccy”)
diventerà la monocilindrica di serie più veloce al
mondo.
Nella produzione di serie del 1921 inizia a comparire il
freno a tamburo. In Gran Bretagna vengono immatricolate
373,000 motociclette.
La gamma del 1921
risulta così composta:
Model H: |
550cc, trasmissione finale a cinghia, cambio
a tre marcie Sturney-Archer |
Model D: |
550cc, trasmissione finale a cinghia, mono
marcia (versione Model H monomarcia) |
Model LW: |
225cc, motore a
due tempi (“Baby/Junior” Triumph) |
Model SD: |
550cc, trasmissione finale a catena e nuovo
cambio Triumph “Stanley” |
1921 - Quattro
collaudatori Triumph (si notino le targhe consecutive)
1920 - Motore della Model H (da yesterdays.nl)
1922 – Model R
Nonostante i pessimi risultati del TT dell’anno
precedente, Triumph decide di mettere in produzione la
Model R dotata del motore 499cc a quattro valvole in
testa progettato da Ricardo. La versione di serie adotta
delle soluzioni tecniche diverse dai prototipi visti in
gara tra cui il cilindro in ghisa rispetto a quello in
acciaio e la testa con un disegno meno “spinto”: la
candela è infatti posizionata lateralmente e non
centralmente (per facilitarne la manutenzione). Anche
nella versione di produzione tutto il complesso di
distribuzione in testa lavora completamento allo
scoperto e senza lubrificazione.
Il telaio in tubi di acciaio, simile ai modelli
precedenti, è del tipo a mono culla aperta completata
dal carter motore: rigido posteriormente, adotta
all'avantreno una forcella a parallelogramma tipo
"Druid" con frenasterzo che sostituisce quella
oscillante tipica delle Triumph precedenti. L'impianto
frenante è composto da un pattino su puleggia a gola
fissati ai raggi della ruota posteriore e comandato da
pedale a sinistra e da un piccolo tamburo comandato
dalla leva destra del manubrio all'avantreno. Le ruote
montano pneumatici Dunlop da 26" x 3".
La “Riccy”, la Model R è così soprannominata in onore
del suo progettista, è in grado di erogare una ventina
di cavalli (qualcuno in meno rispetto al motore da
competizione) e riesce a raggiungere i circa 110 Km/h
(contro i circa 135 km/h dei prototipi da competizione
dell’anno precedente). Il prezzo al pubblico è pari a
120 £, mentre l’impianto di illuminazione elettrico ed
il clacson sono offerti come optional.
Triumph Model R "Riccy"
versione 1925 (da "Triumph Singles" di Roy Bacon)
La testa della Model R
progettata da Harry Ricardo versione 1924 da corsa con
posizione centrale della candela
(da "Triumph: The
complete story" di Ivor Davies)
Monocilindrico Model R
progettato da Harry Ricardo versione 1924 da corsa con
posizione centrale della candela
(da
cybermotorcycle.com)
1924 - Harry Ricardo
(da "Triumph: The complete story" di Ivor Davies)
Oltre alla “Riccy” standard era disponibile su richiesta
una versione “pronto gara” migliorata rispetto alla
versione dell’anno precedente: il nuovo alesaggio
aumentato da 80,5mm a 85mm permette l’utilizzo di
valvole di diametro maggiore con angolo diverso, in
aggiunta è aggiornato anche il sistema di
lubrificazione. Grazie a questi miglioramenti la
motocicletta guadagna affidabilità e prestazioni:
pilotata da Halford, che collaborò con Ricardo per la
messa a punto del nuovo motore, la “Riccy” infrange, nel
circuito di Brooklands, tre record mondiali: quello di
velocità 500cc percorrendo 123,3 km (76,74 miglia) in
un’ora, le 50 miglia (80,5 km) alla media di 124,4 km/h
(77,27 mph) ed il record sul miglio a 141,3 km/h (87,8
mph). Sempre Halford collauderà una versione speciale
della “Riccy” raffreddata ad acqua che però non entrerà
mai in produzione.
1922 - Triumph R di
produzione
1922 - F.B. Halford in
sella alla Model R con la quale ha segnato vari record
di velocità a Brooklands
(si noti la candela a
lato) - Foto tratta da cybermotorcycle.com
Anche l’isola di Man sarà favorevole alla "Riccy" che
con Walter Brandish guadagna il secondo gradino del
podio al Senior TT alla media di 56,4 mph (90,95 km/h).
Un'altra "Riccy", portata in gara al senior TT del 1922
da Frank Halford, è oggi ospitata dal National Museum of
Motorcycles di Birmingham. Questo è l'ultimo esemplare
esistente ed è stato recentemente restaurato dopo i
danni subiti durante l'incendio del museo del 2003. Tra
il 1921 ed il 1922 furono appena ventiquattro gli
esemplari da competizione ad essere dotati della celebre
testata disegnata da Harry Ricardo.
Le Triumph arrivano in 1° e 2° posizione anche in
occasione della corsa francese Liegi-Bordeaux-Liegi su
una distanza di circa 2.100 km e confermando lo stesso
risultato nella Liegi-Parigi-Liegi dello stesso anno. In
occasione della gara nel “Circuito Umbria Marchigiano”
le Triumph vincono il primo premio nella classe fino a
1000cc.
Oltre alla “Riccy”, che rimarrà in produzione fino al
1927 quanto verrà sostituita dalla Model TT, sono
presenti a catalogo anche la Model SD, la Model H e la
piccola Model LW a due tempi.
La gamma del 1922
risulta così composta:
Model H: |
550cc, trasmissione finale a cinghia, cambio
a tre marcie Sturney-Archer |
Model D: |
550cc, trasmissione finale a cinghia, mono
marcia (versione Model H monomarcia) |
Model LW: |
225cc, motore a
due tempi (“Baby/Junior” Triumph) |
Model SD: |
550cc, trasmissione finale a catena e nuovo
cambio Triumph “Stanley” |
Model R: |
499cc, 4 valvole in testa (“Riccy”) in
versione “stradale” e “gara” |
8 Novembre 1922 "The
Motorcycle" - Presentazione gamma Triumph 1922 (da
cybermotorcycle.com)
1922 - Logo Triumph
1906 - Logo Triumph
(dal catalogo ufficiale)
1923 – Inizio produzione automobili
Nel 1923 la gamma rimane invariata rispetto all’anno
precedente: da segnalare solo l’uscita di produzione
della Model D a causa dello scarso successo commerciale
(non presente a catalogo nel 1922 ma ancora in
produzione) e l'aumento di cilindrata per la Model LW
Junior da 225 a 249cc.
La gamma del 1923
risulta così composta:
Model H: |
550cc, trasmissione finale a cinghia, cambio
a tre marcie Sturney-Archer |
Model LW: |
225cc, motore a
due tempi (“Baby/Junior” Triumph) |
Model SD: |
550cc, trasmissione finale a catena e nuovo
cambio Triumph “Stanley” |
Model R:
|
499cc, 4 valvole in testa (“Riccy”) in
versione “stradale” e “gara” |
1923 - Triumph Model SD
Già con la fine del 1921 Triumph aveva annunciato
l’intenzione di produrre automobili: Bettmann acquista
l’ex fabbrica di auto Hillman a Coventry, fonda la
“Triumph Motor Co” e acquisisce la licenza della Dawson
Car Company di Clay Lane. Nel 1923 entra in produzione
la prima auto marchiata Triumph, la Model 10/20 dotata
di un quattro cilindri 1393cc progettato con la
collaborazione di Harry Ricardo e capace di 23,5 CV. Il
modello, dotato di freni idraulici al posteriore,
rimarrà in produzione fino al 1925. Questa divagazione
nel mondo delle quattro ruote segna l'inizio del declino
della fortuna di Bettmann, il fondatore della Triumph
Motorcycles.
1923 - La prima auto
Triumph - Model 10/20
Il Campionato Italiano Velocità (classe 500cc), che dal
1921 si disputa su dodici prove (suddivise in circuito,
salita e gran fondo), è vinto da Pierino Opessi in sella
alla Triumph “Riccy”. Surrey Vic, sempre in sella
alla “Riccy”, segna il nuovo record di velocità
sull’ora: 86,52 mph (139km/h). Triumph vince anche la
Liegi-Parigi-Liegi con Mr. Praillet alla guida.
1923 - Pubblicità Triumph
(stampa italiana)
1924 - Model LS e P
Nel marzo del 1924 entra in produzione la monocindrica
346cc Model LS (Light Solo) annunciata in occasione del
salone londinese Olympia Show del 1922. Si tratta di un
346 cc “unit” a valvole laterali con cambio a tre
velocità inserito nel basamento del motore (e quindi non
separato): una motocicletta con soluzioni tecniche
all’avanguardia per quei tempi anche grazie al fatto che
fu progettata da Frank Parnell del reparto automobili.
La trasmissione primaria è del tipo ad ingranaggi mentre
le valvole sono laterali. Si tratta del primo motore
Triumph con pompa dell’olio comandata direttamente dal
motore. Dal punto di vista della ciclistica questo
modello utilizza la forcella “Druid” ed il freno
anteriore a tamburo. Durante la progettazione non fu
riservato uno spazio per l’alloggiamento della batteria
per cui, nel caso in cui il cliente chiedesse l’impianto
di illuminazione opzionale, la batteria doveva essere
posizionata sopra il serbatoio. Purtroppo, il periodo
non è dei migliori per il mercato motociclistico e le
vendite di questo modello saranno inferiori alle
aspettative.
1923 - L'innovativo
propulsore della Model LS (da "Triumph Singles" di Roy
Bacon)
1923 - Triumph Model LS
(si noti il posizionamento della batteria sopra il
serbatoio)
Foto tratta da "Triumph
the Legend" di Mac McDiarmid
1923 - Triumph Model LS
La prima forcella a parallelogramma della Triumph
compare su alcune motociclette a sostituire le Druid.
Ultimo anno di produzione per la Model H mentre
rimangono a catalogo la Model LW, la Model SD e la Model
R.
I bilanci dell’azienda inglese degli ultimi anni non
sono brillanti e nel catalogo manca un modello economico
accessibile anche a coloro che hanno meno possibilità
economiche. Di conseguenza Triumph decide di progettare
un modello molto semplice al minor prezzo possibile, una
sorta di Ford Model T a due ruote: è di Holbrook l’idea
di una motocicletta semplice, basica, economica e che
fosse producibile in grandi numeri.
Il risultato si concretizza nella famosa Model P che
sarà un grosso successo commerciale tanto da costringere
al fallimento numerosi piccoli costruttori britannici
nonostante qualche problema di troppo dal punto di vista
qualitativo, quanto meno nel modello Mark I. Il prezzo
del modello fu tenuto segreto fino alla presentazione
ufficiale in occasione del salone di Londra del 1924:
£42,17 quasi la metà della precedente Model SD!
Triumph mise in produzione un primo lotto di ben 20.000
pz, purtroppo, non prive di difetti: le critiche più
grosse sono legate all’inutile freno anteriore “a
nastro”, al funzionamento della frizione che slittava
più del dovuto, alle copiose perdite d’olio e ad altre
piccole problematiche. Purtroppo per questi primi 20.000
esemplari già prodotti non era possibile alcuna
modifica, tuttavia si corse ai ripari con la versione
Mark II che entrò in produzione nel 1925. Alla Model P
va riconosciuto anche il merito di aver introdotto un
nuovo concetto di produzione: al fine di ridurre i tempi
di produzione, e quindi i costi, è introdotto il
concetto di pre-assemblaggio ossia la suddivisione della
produzione in “isole” ove venivano costruite parti
separate della moto che successivamente venivano
assemblate riducendo così il numero di operai necessari
e di conseguenza il costo finale della motocicletta.
La gamma del 1924
risulta così composta:
Model H: |
550cc, trasmissione finale a cinghia, cambio
a tre marcie Sturney-Archer |
Model LW: |
225cc, motore a
due tempi (“Baby/Junior” Triumph) |
Model SD: |
550cc, trasmissione finale a catena e nuovo
cambio Triumph “Stanley” |
Model R:
|
499cc, 4 valvole in testa (“Riccy”) in
versione “stradale” e “gara” |
Model LS: |
346cc, cambio integrato al blocco motore,
trasmissione primaria ingranaggi, pompa olio
automatica |
Model P: |
494cc, entry level |
Il 19 settembre 1924
V.E. Horsman, nome da ricordare, fa segnare il record di
velocità sull’ora a Brooklands con una velocità media di
89,25mph (circa 144 km/h) in sella ad una Triumph da lui
preparata. Dopo l'edizione del 1923 non fortunata, la
Riccy guadagna il 4° posto assoluto al Senior TT.
1924 - Model P (da
"Triumph: The complete story" di Ivor Davies)
Triumph Model P versione
1925 (da yesterdays.nl)
1924 - Triumph R
"Riccy"
1924 - "Demoride" con
le Model P e Model Q
1924 - Pubblicità
Triumph (stampa italiana)
1924 - Stabilimento
Triumph - Reparto produzione ruote
(foto da "It's a
Triumph" di Ivor Davies)
1924 - Stabilimento
Triumph - Reparto sperimentale
(foto da "It's a
Triumph" di Ivor Davies)
1924 - Stabilimento
Triumph - Reparto officina
(foto da "It's a
Triumph" di Ivor Davies)
1924 - Stabilimento
Triumph - Reparto placcatura
(foto da "It's a
Triumph" di Ivor Davies)
1924 - Stabilimento
Triumph - Reparto sidecar
(foto da "It's a
Triumph" di Ivor Davies)
1924 - Stabilimento
Triumph - Reparto pre-assemblaggio motori
(foto da "It's a
Triumph" di Ivor Davies)
1925 – Model P Mark II
La sede di Coventry occupa una superficie di circa
46.500 metri quadri, impiega circa 3.000 dipendenti e
produce circa 15.000 motociclette all’anno (compresi le
versioni sidecar). Il modello più venduto della gamma è
la nuova monocilindrica 494cc Model P a valvole laterali
con cambio a tre marce e trasmissione a catena.
Per risolvere i difetti del primo lotto di Model P,
Triumph mette in produzione la versione aggiornata Mark
II con miglioramenti al freno anteriore, alla frizione e
alle guide delle valvole che avevano dato problemi nelle
prime 20.000 Model P prodotte. Questo modello verrà
prodotto fino al 1927 per un totale di circa 55.000
esemplari (nei periodi di maggior produzione ne verranno
costruite fino a 1000 esemplari a settimana). Questa
motocicletta è proposta al pubblico con il claim “Get
you to work, ad home again”.
Grazie alla Model P, Triumph torna al profitto dopo la
perdita del 1924 dovuta alla cattiva gestione di
Holbrook che aveva preso il controllo dell’azienda in
assenza di Bettmann impegnato nel settore delle
automobili.
Oltre alla Model P, sono disponibili a catalogo anche la
Model SD, la Model R e la Model LS: buona parte della
produzione è esportata all’estero tanto che i cataloghi
sono disponibili in dieci lingue (giapponese compreso).
Ultimo anno di produzione del Model LW (Baby/Junior).
Surrey Vic in sella alla Riccy segna il record di
velocità sull’ora: 90,79 mph (146km/h): è la prima volta
che una motocicletta da 500cc supera la media dei 90mph.
1925 - Model R "Ricci"
La rivista The Motor
Cycles (16 aprile 1925) pubblica i disegni di un
monocilindrico 348cc con camme in testa progettato dal
giovane Edward Turner (futuro progettista Triumph).
La TWN, lo stabilimento Triumph tedesco di Norimberga,
oltre a produrre motociclette specifiche per il mercato
tedesco importa anche alcuni dei modelli prodotti a
Coventry. Con lo stop della produzione della Model LW a
Coventry, si decide di mettere in produzione a
Norimberga un modello simile denominato Model KK. Da
segnalare anche la Model T costruita assemblando il
gruppo motore-cambio della Model SD, importato da
Coventry, in un telaio prodotto in Germania (anche le
sovrastrutture sono diverse dalla Model SD).
La gamma del 1925
risulta così composta:
Model LW: |
225cc, motore a
due tempi (“Baby/Junior” Triumph) |
Model SD: |
550cc, trasmissione finale a catena e nuovo
cambio Triumph “Stanley” |
Model R:
|
499cc, 4 valvole in testa (“Riccy”) in
versione “stradale” e “gara” |
Model LS: |
346cc, cambio integrato al blocco motore,
trasmissione primaria ingranaggi, pompa olio
automatica |
Model P: |
494cc, entry level |
Nel 1925 Triumph produce la prima automobile inglese
dotata di freni idraulici: si tratta della Model 13/35
quattrocilindri 1873cc.
1925 - Pubblicità
Triumph (stampa italiana)
1926 – Model Q e QA
Continua il grande successo del Model P (Mark II)
affiancato alle Model R, SD e LS.
Debutta la Model Q “Sport De Luxe”, la versione sportiva
della Model P dotata di pistone in lega, alcuni
particolari nichelati, basamento lucidato e nuovo
scarico. Da segnalare anche la Model QA la versione
ancora più sportiva dalla Model Q dotata di una pompa
dell’olio semi-automatica. Un raro esemplare di Model QA
è iscritto al Registro Storico Triumph: in questa pagina
RST 103
troverete informazioni dettagliate su questo modello.
La gamma del 1926
risulta così composta:
Model SD: |
550cc, trasmissione finale a catena e nuovo
cambio Triumph “Stanley” |
Model R:
|
499cc, 4 valvole in testa (“Riccy”) in
versione “stradale” e “gara” |
Model LS: |
346cc, cambio integrato al blocco motore,
trasmissione primaria ingranaggi, pompa olio
automatica |
Model P: |
494cc, entry level |
Model Q: |
494cc, versione sportiva della Model P |
Model QA: |
494cc, versione supersport della Model P
(Model Q con pompa olio semi-automatica) |
Triumph Model QA del
1927 iscritta al Registro Storico Triumph ( RST 103)
1926 - Model Q
1926 - Model Q
Molti furono i successi delle motociclette Triumph in
questi anni e tra questi vanno segnalati gli
innumerevoli record di velocità fatti segnare da Victor
E. Horsman a Brooklands in sella a vari prototipi
Triumph a due valvole in testa da lui progettati: nel
1926 segna il nuovo record di velocità media percorsa in
un’ora percorrendo 94,15 miglia (circa 151 km/h di
media).
Fine anni '20 - Victor
E. Horsman e la sua Triumph da corsa modificata in
"casa"
Foto tratta da
"Triumph: The Racing Story" di Mick Walker
1927 – Model N, W
e Model TT “Horsman”
La produzione supera le 20.000 unità con una gamma che
si allarga a otto modelli grazie all’avvio della
produzione della Model N (Model P con telaio più
resistente, differente freno posteriore e sospensione
anteriore e pompa dell’olio integrata nel basamento) e
della nuova Model W dotata di un monocilindrico di 277cc
nato frutto della ricerca del motore di maggior
cilindrata con peso limite di 200 lb, limite oltre il
quale era prevista una tassa "motociclette di lusso". Il
1927 è l’ultimo anno di produzione per Model LS, SD e R.
Quest’ultima viene rinominata Model IR.
1927 - Triumph Model W
(da "Triumph the Legend" di Mac McDiarmid)
Per la somma di £1.500 Triumph ottiene il permesso da
Vic Horsman di mettere in produzione il motore a due
valvole in testa con il quale negli ultimi anni segnò
molti record di velocità: nasce così la Model TT
conosciuta anche come “TT Horsman”. Nel corso degli
ultimi anni Horsman progettò e sviluppò varie versioni
del suo “2 valvole in testa” per i record di velocità:
498cc, 596cc, 599cc e 607cc. Triumph mette in produzione
il monocilindrico “Horsman” nella cilindrata 498cc (80,5
x 98 mm) caratterizzato appunto dalla distribuzione con
due valvole in testa coperte (e lubrificate): questo
monocilindrico verrà utilizzato come base per tutti i
futuri progetti Triumph fino all’arrivo del motore di
Val Page del 1934.
La Model TT è dotata di cambio a tre marce, di una nuova
forcella, del freno di sterzo e utilizza la
lubrificazione a carter secco. La Model TT sostituisce
la “Riccy” che esce di produzione visto anche il calo di
interesse nei suoi confronti: in totale ne furono
prodotte circa 2000 esemplari.
La gamma del 1927
risulta così composta:
Model SD: |
550cc, trasmissione finale a catena e nuovo
cambio Triumph “Stanley” |
Model IR:
|
499cc, 4 valvole in testa (“Riccy”) in
versione “stradale” e “gara” (Model R fino al
1926) |
Model LS: |
346cc, cambio integrato al blocco motore,
trasmissione primaria ingranaggi, pompa olio
automatica |
Model P: |
494cc, entry level |
Model Q: |
494cc, versione sportiva della Model P |
Model QA: |
494cc, versione supersport della Model P
(Model Q con pompa olio semi-automatica) |
Model N: |
494cc, Model P con telaio più resistente e
pompa dell’olio integrata nel basamento |
Model W: |
277cc, peso inferiore a 200lb (90,7 kg) |
Model TT: |
498cc, modello sportivo a 2 valvole in testa
(“Horsman”) |
1927 - Triumph Model TT
(da yesterdays.nl)
Nel 1926 la polizia britannica introduce una limitazione
alla rumorosità delle motociclette. Come primo passo
Triumph installa nella Model N e QA un silenziatore
aggiuntivo al quello standard utilizzato nella Model P.
Allo stesso tempo per vagliare altre soluzioni, ed in
mancanza di uno specifico know-how, Triumph indice un
concorso chiedendo di sottoporre un progetto/prototipo
di un nuovo silenziatore: arrivarono quasi 200
silenziatori da testare da parte di aziende e privati
oltre ad un’altra cinquantina di disegni di persone che
non avevano l’attrezzatura per produrre il prototipo. Il
progetto inviato da tale Macdonald’s verrà utilizzato,
con alcune modiche, nella nuova gamma C che vedrà la
luce nel 1929.
Dal punto di vista sportivo vanno segnalati i successi
al Six Days Reliability Trial australiano con la Model P
(vinto per il terzo anno consecutivo), la medaglia d’oro
al ACU Six Days Standard Stock Machine Trial con la
Model N, il terzo posto al TT dell’Isola di Man con la
Model TT guidata da Tommy Simister alla media di 65,75
mph (105 km/h), il primo e terzo posto al Ulster Gran
Prix nella classe 500cc (Model TT), mentre Pierino
Opessi, sempre in sella alla Model TT, vince la classe
500cc nella Targa Florio.
Edward Turner nella sua officina progetta e costruisce
la sua prima motocicletta. La rivista The Motor Cylces
(Gennaio 1927) pubblica una fotografia della
motocicletta completa. La Turner Special, questo era il
nome della moto, sarebbe dovuta entrare in produzione
all’inizio del 1928 ma a causa dell’elevato prezzo, data
la costruzione artigianale, non ne fu venduto nessun
esemplare.
1927 - Stabilimento
Triumph in Priory Street - Coventry (da "The Triumph
Story" di Peter Cornelius)
1928 - Model “N De Luxe” e nuovi colori
Bettmann riceve la nomina di Presidente
dell'Associazione Costruttori Britannici di Cicli e
Motocicli.
Triumph si presenta nel 1928 con una gamma composta da
quattro motociclette e due sidecar quest’ultimi
marchiati Triumph-Gloria (Model Y e Model D). I quattro
modelli di motocicletta sono l’entry level Model W da
277cc invariata rispetto all’anno precedente, il top di
gamma Model TT (498cc a valvole in testa O.H.V.)
anch’essa invariata rispetto all'anno precedente,
Model NP (che è praticamente identica alla precedente
Model N) e la nuova Model N “De Luxe".
La Model N “De Luxe" (a volte indicata anche come Model
NL) è dotata di telaio inedito ed è la prima Triumph con
il serbatoio tipo “a sella” (in inglese “saddle tank”)
simile ai serbatoi moderni ("appoggiato" e non appeso al
telaio). Il nuovo serbatoio, a differenza delle versioni
precedenti, contiene solo il carburante mentre l’olio è
contenuto in un altro apposito contenitore posizionato
sotto il serbatoio della benzina. Questa motocicletta,
pur avendo una pompa dell’olio semiautomatica, è dotata
anche di una pompa manuale aggiuntiva di sicurezza. Il
circuito di lubrificazione è, come in passato, con olio
a perdere.
Per ovviare alla mancanza di un modello a valvole
laterali con gli attacchi per il sidecar Triumph
annuncia nell’Aprile del 1928 la nuova Model NSD molto
simile alla Model N “De Luxe” ma con cilindrata
aumentata da 494cc a 549cc.
La gamma del 1928
risulta così composta:
Model W: |
277cc, peso inferiore a 200lb (90,7 kg) |
Model TT:
|
498cc, modello sportivo a 2 valvole in testa
(“Horsman”) |
Model NP: |
494cc, sostanzialmente la precedente Model N |
Model NL: |
494cc, “De Luxe” derivata dalla Model NP con
serbatoio “saddle tank” |
Model NSD: |
549cc, in sostanza una Model NL con
cilindrata aumentata per uso con sidecar |
Dal punto di vista estetico il 1928 è da ricordare per
l'introduzione del serbatoio verniciato in nero e blu
con rifiniture oro in sostituzione dei precedenti colori
grigio e verde. Nel mese di aprile il nuovo logo
contenente il globo terrestre viene introdotto in
produzione:
1928 - Nuovo logo
Trumph
La produzione di autoveicoli continua con
l’introduzione della Super Seven da 747cc. Ne verranno
prodotte 17.000 unità in sette anni.
Triumph Super Seven
Supercharged Sport (versione 1929)
Il primo Aprile 1928
vede l’introduzione in Germania di un’agevolazione
fiscale per le motociclette sotto i 200cc: da questo
momento la collaborazione tra le fabbriche di Coventry e
Norimberga inizia a venire meno date le diverse esigenze
di mercato. A Norimberga continua la produzione della
vecchia LW denominata KK ed entra in produzione la Model
T3, una versione tedesca della Model N di Coventry, che
sostituisce la precedente Model T2 e Model T1.
Dal punto di vista sportivo va segnata la vittoria di A.
Noterman in sella ad una Model TT dotata di sidecar in
occasione del primo British Speedway Meeting tenutosi il
19 febbraio. Il 1928 sarà l’ultimo anno di
partecipazione ufficiale del team Triumph al Senior TT
di Man fino al 1934. In questi ultimi anni l'attività
sportiva verrà ridotta a causa della crisi finanziaria
del '29 e del crollo delle vendite. Non ci saranno
Triumph nei primi posti della classifica del Senior TT
fino al 1947.
Edward Turner, non trovando un finanziatore per
costruire la Turner Special, si reca a Birmingham per
proporre la sua motocicletta alle aziende del settore.
La prima ad essere contatta è la BSA che non va oltre ad
un interesse iniziale, quindi Turner presenta la sua
creatura alla Ariel. Dopo una serie di incontri con il
direttore commerciale, con il direttore tecnico Val Page
e con il proprietario Jack Sangster, la Ariel propone a
Turner di lavorare in azienda in qualità di progettista.
Non fu la Turner Special ad interessare la Ariel bensì
il disegno di un quattrocilindri a quadrato che Turner
aveva portato con sé durante il colloquio (la futura
Square Four). Nel gennaio del 1929 Edward Turner inizia
a lavorare nell'ufficio tecnico di Ariel sotto la
responsabilità di Val Page. Non appena arrivato in
Ariel, Turner procede velocemente allo sviluppo del suo
quattro cilindri. Per velocizzare i tempi, viene
affiancato da un giovane disegnatore ventenne assunto un
paio d’anni prima in Ariel:il suo nome era Bert Hopwood.
Turner, Val Page e Hopwood sono tre nomi fondamentali
per la storia dell'industria motociclistica britannica
in generale ed in particolar modo per Triumph.
Ricordatevi il nome di Jack Sangster che nel 1936
salverà il settore motociclistico di Triumph.
1929 - Model CO,
Model CN e Model CSD
La gamma del 1929 è quasi tutta dotata del serbatoio
“saddle tank”. La Model W da 277cc viene affiancata
dalla Model WS dove la S indica il nuovo serbatoio
“saddle tank” così come la Model TT diventa ST per
l’adozione del serbatoio. La Model ST guadagna anche un
nuovo telaio che permette una posizione più bassa del
pilota. Le Model N “De Luxe” 494cc e Model NSD 549cc,
già dotate del nuovo serbatoio, rimangono invariate. A
catalogo sono presenti anche svariati modelli sidecar
marchiati Triumph-Gloria: Model D, Model F, Model S e
Model SS. Da segnalare anche la Model "C Box Carrier"
con il sidecar adattato per il trasporto di cose.
Entrano in produzione i nuovi modelli C caratterizzati
dai nuovi propulsori dotati dell’inedito circuito di
lubrificazione ad anello chiuso (l’olio di
lubrificazione viene fatto ricircolare e non
espulso/bruciato come in precedenza). La serie C è
composta tra tre modelli di differente cilindrata che
però hanno in comune il cambio, il telaio e parte delle
sovrastrutture: Model CO (348cc valvole in testa e
doppio collettore di scarico, il primo 350cc con questa
caratteristica), Model CN (498cc a valvole laterali) e
il Model CSD (549cc) destinato all’uso con sidecar. Un
esemplare di Model CSD è iscritto al Registro Storico
Triumph: in questa pagina RST 147
troverete informazioni dettagliate su questo modello.
La gamma del 1929
risulta così composta:
Model W: |
277cc, peso inferiore a 200lb (90,7 kg) |
Model WS: |
277cc, Model W con serbatoio “saddle tank” |
Model ST:
|
498cc, modello sportivo a 2 valvole in testa
“Horsman”, precedente Model TT con
serbatoio “saddle tank” |
Model NL: |
494cc, “De Luxe” derivata dalla Model NP con
serbatoio “saddle tank” |
Model NSD: |
549cc, in sostanza una Model NL con
cilindrata aumentata per uso con sidecar |
Model CO: |
348cc, valvole in testa e doppio collettore
di scarico, circuito lubrificazione ad anello
chiuso |
Model CN: |
498cc, valvole laterali, circuito
lubrificazione ad anello chiuso |
Model CSD: |
549cc, valvole laterali destinato all’uso
con sidecar, circuito lubrificazione ad anello
chiuso |
1929 - Triumph Model
CSD iscritta al Registro Storico Triumph ( RST 147)
1929 - Model CN (da
"Triumph: The complete story" di Ivor Davies)
1929 - Triumph
Model CN (da yesterdays.nl)
Il motore della Model CN viene fornito anche alla TWN
che metterà in produzione la Model T4: questo modello è
il primo della TWN ad avere il serbatoio “saddle tank” e
l’ultimo ad utilizzare i componenti di Coventry.
Nel catalogo Triumph del
1929 c'è una pagina "Triumph tanks of distinctions" dove
sono proposte delle verniciature piuttosto inusuali in
un'epoca dominata dal nero e dal grigio. Realizzate
direttamente dalla casa, anticiparono di ottant'anni una
moda odierna, ovvero quella della customizzazione.
1929 "Triumph tanks of
distinctions"
Nel complesso di Priory
Street sono costruite le biciclette, le motociclette ed
il telaio delle automobili. Lo stabilimento a Stoke
produce i sidecar e le carrozzerie delle auto mentre lo
stabilimento ex-Gloria è dedicato principalmente alle
parti di ricambio e alla manutenzione.
L’anno 1929 va ricordato anche per la “Grande
Depressione” che iniziò negli Stati Uniti d'America con
la crisi della borsa di Wall Street avvenuta il 24
ottobre 1929 e a cui fece seguito il definitivo crollo
del 29 ottobre. La crisi arrivò anche in Europa e colpì
anche Triumph che già si trovava in difficoltà per gli
alti costi di gestione del settore auto: nel 1929 il
profitto fu inferiore alle aspettative anche a fronte di
oltre 6.000 motociclette vendute in più rispetto
all’anno precedente. Per coprire le gravi perdite
economiche Triumph vende lo stabilimento TWN tedesco,
che proseguirà la produzione di motociclette
autonomamente fino al 1957, e il settore della
produzione delle biciclette. Queste manovre finanziarie
ritardarono solamente di qualche anno l’inevitabile:
l’ossessione di Holbrook per le auto porterà in pochi
anni Triumph al fallimento a causa degli enormi
investimenti nel settore automobilistico.
1929 - Estratto catalogo
Triumph
1929 - Pubblicità Model ST
Foto tratta da "Their Renaissance and the Hinckley
Factory" di John Tipler
Catalogo Triumph 1929
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