1930 – Model X e
Model NSD primo “Inclined engine”
La gamma di motociclette
Triumph si ampia con la nuova Model CTT 500cc con
valvole in testa, la versione maggiorata del Model CO
entrata in produzione l’anno precedente. Con il mese di
febbraio viene annunciata la nuova “Junior” battezzata
Model X e dotata di un propulsore a due tempi da 174 cc,
cambio a due marce, telaio ‘duplex’, impianto di
illuminazione e scudi di protezione per le gambe.
Nel mese di aprile la
precedente Model NSD esce di produzione e viene
sostituita dalla nuova versione dotata del nuovo motore
“inclined engine” caratterizzato da cilindro inclinato
in avanti progettato da Arthur Sykes (il telaio è
opportunamente adattato). La nuova Model NSD è il primo
esemplare della nuova gamma di motociclette dotate del
propulsore “inclined engine” che entrerà in produzione
nel 1931.
Nel 1930 sono prodotte complessivamente circa 6.500
motociclette.
La gamma del 1930 risulta così composta:
Model WS: |
278cc, Model W con serbatoio “saddle tank”
(ultimo anno di produzione) |
Model NSD: |
549cc, vecchia versione “vertical engine”
(ultimo anno di produzione) |
Model CO: |
348cc, ohv, doppio collettore di scarico,
circuito lubrificazione ad anello chiuso |
Model CN: |
498cc, s/v, circuito lubrificazione ad
anello chiuso |
Model CSD: |
549cc, s/v, destinato all’uso con sidecar,
circuito lubrificazione ad anello chiuso |
Model CTT: |
498cc, s/v, doppio collettore di scarico,
circuito lubrificazione ad anello chiuso
(nuovo modello) |
Model NSD: |
549cc, ohv, nuova versione con cilindro
inclinato “inclined engine” |
Model X: |
174cc, con motore a due tempi |
Restano a catalogo le versioni sidecar precedentemente
commercializzate.
1930 - Stabilimento
Triumph in Priory Street - Coventry
Catalogo Triumph 1930
1931 – Gamma
“Inclined engine”
Il catalogo Triumph si
arricchisce di una nuova serie di motociclette dotate
del propulsore “inclined engine” progettato da Arthur
Sykes seguendo così la tendenza proposta qualche anno
prima dalla BSA (anche se il cilindro Triumph è meno
inclinato).
I nuovi modelli
“inclined engine” sono suddivisi in quattro versioni con
valvole in testa (Model WO 249cc, Model WA 249cc -
versione economica “single port” del Model WO, Model NM
343cc ohv e Model NT 493cc) e due versioni con valvole
laterali (Model WL, 348cc e Model ND de Luxe 549cc).
Tutti i modelli hanno di serie il cambio a 3 marce
mentre il cambio a 4 marce è opzionale solo per le Model
NM e Model NT nel 1931 (diventerà un optional tutti i
modelli dal 1932).
1931 - Triumph Model WO
Questi propulsori sono
caratterizzati, oltre che dall’inclinazione del
cilindro, dalla coppa dell’olio del tipo a secco: l'olio
motore infatti viene infatti raccolto in una parte
divisa del basamento e mandato in circolo attraverso
un'apposita pompa. La nuova gamma differisce dai
precedenti modelli anche per il posizionamento del freno
posteriore ora nel lato destro della motocicletta. Il
progettista Arthur Sykes proveniente da reparto
automobili aggiunge delle specifiche coperture studiate
per nascondere per quanto possibile alcune zone
“antiestetiche” come parte della trasmissione finale e i
cavi di comando che ora sono posizionati all'interno del
manubrio e nascosti sotto il serbatoio. Anche i tubi
dell’olio motore sono posizionati in moda da essere il
più possibile nascosti.
Purtroppo, anche a causa
del periodo di recessione dovuto alla crisi del ’29, i
modelli “inclined-engine” verranno venduti in quantità
esigue. Peter Cornelius, specialista delle Triumph
pre-war, ha raccolto i seguenti dati: circa 1100
esemplari di Model WO, 950 esemplari di Model WA, 1600
esemplari di Model WL, 600 esemplari di Model NM e
1500/2000 esemplari di Model NT.
Entra in produzione
anche la Model Z 147cc a due tempi, versione
depotenziata della Model X del 1930.
Per la prima volta
Triumph introduce la colorazione “unica” per le varie
parti della motocicletta come serbatoio, parafanghi,
scatola attrezzi, coperchi motore e catena e anche per i
cerchioni. Le colorazioni disponibili per il 1931 e 1932
sono grigio, verde, blu e rosso (vicino al marrone)
arricchite con un filo dorato.
Oltre a questi nuovi
modelli, il catalogo del 1931 comprende anche le
precedenti serie “C” (Model CN, Model CSD e Model CTT),
il modello due tempi Model X e la Model NSD, la
capostipite dei modelli “inclined engine” entrata in
produzione l’anno precedente. Sempre disponibili a
catalogo anche le versioni sidecar: Model PM (Popular
Sidecar), Model TM (Tourer Sidecar) ed il Model CB
(Comfort Sidecar) dotato di cupolino di protezione per
il passeggero. Escono di produzione le Model WS, Model
CO e Model CTT.
La produzione Triumph,
che comprende motociclette e automobili, è composta da
svariati modelli diversi tra di loro con poche parti in
comune, tanto che nel 1931 negli stabilimenti di
Coventry vengono costruiti circa 4500 differenti
componenti. Anche la gestione dei ricambi è complessa a
causa dell'elevato numero di codici derivati dalle
numerose gamme progettate negli ultimi anni (sia moto
che auto). Il direttore della produzione, J.A. Philips,
si rende conto che questa gestione è inefficiente e
costosa per cui propone al colonnello Holbrook,
purtroppo senza essere ascoltato, un piano di
ridimensionamento del numero dei modelli per ottimizzare
la produzione.
L'allora sedicenne Jack
Wickes è assunto in Triumph: negli anni diventerà uno
dei più stretti collaboratori di Edward Turner.
I risultati dell’anno
finanziario 1930/1931 sono inferiori alle aspettative ed
in calo rispetto agli anni precedenti: sicuramente la
Grande Crisi del 1929 ebbe il suo peso, ma gran parte
delle responsabilità vanno attribuite alle scelte
azzardate di Holbrook che investe in nuovi ambiziosi
progetti automobilistici che ottenere lo sperato ritorno
economico.
Nel 1931 sono prodotte
complessivamente circa 6.300 motociclette.
Il logo Triumph “globo”
viene aggiornato con l’aggiunta della scritta “All Over
The World”:
La gamma del 1931
risulta così composta:
Model CSD: |
549cc, s/v, destinato all’uso con sidecar,
circuito lubrificazione ad anello chiuso |
Model CN: |
498cc, s/v, circuito lubrificazione ad
anello chiuso (e CNF versione economica) |
Model CTT: |
498cc, s/v, doppio collettore di scarico,
circuito lubrificazione ad anello chiuso |
Model NSD: |
549cc, ohv, "inclined engine" |
Model WO: |
249cc, ohv, "inclined engine" (il primo
Triumph 250cc) |
Model WA: |
249cc, ohv, "inclined engine" (versione
economica “single port” del Model WO) |
Model WL: |
348cc, s/v, "inclined engine" (e WLF,
versione economica della WL) |
Model NM: |
343cc, ohv, "inclined engine" |
Model NT: |
493cc, ohv, "inclined engine" |
Model ND de Luxe: |
549cc, s/v, "inclined engine" |
Model X: |
174cc, con motore a due tempi |
Model Z: |
147cc, due tempi |
Catalogo Triumph 1931
1932 – Silent
Scouts e Val Page
La Model CSD 549cc è
l’unica motocicletta della serie C rimasta in produzione
mentre le versioni "inclined engine" sono disponibili
anche nel 1932 con piccole modifiche. Il catalogo si
arricchisce delle nuove Model CA 343cc (versione
sportiva della Model NM) e Model CD 493cc (versione
sportiva della Model NT) presentate l’anno precedente e
della nuova Gloria 98cc dotata del propulsore a due
tempi prodotto dalla Villiers.
Entrano in produzione anche le piccole XO5 e XO7
ottenute abbinando due piccoli propulsori a valvole in
testa (ohv) da 147 cc e 174cc al telaio della precedente
XO. In totale sono quattro i modelli XO disponibili:
XO5/1, XO5/5, XO7/1 e XO7/5 dove la prima cifra indica
la cilindrata (5=147cc, 7=174cc) mentre la seconda
indica la versione (1=standard, 5=sport). Le versioni /5
sono rivolte ad un pubblico più sportivo e sono
caratterizzate da un rapporto di compressione più
elevato, cammes con profilo più spinto e condotti
lucidati.
Triumph mette in produzione nel 1932 le “Silent Scout”,
una serie dei modelli di alta gamma "inclined engine".
Presentate nel mese marzo con il claim "Quality,
Comfort, Speed with Safety" le Silent Scout sono
dotate di pannelli laterali asportabili a protezione
delle gambe, della luce stop posteriore (inedita per
Triumph) e del cruscotto integrato nel serbatoio (anche
questa soluzione inedita per Triumph). La gamma Silent
Scout è composta da tre versioni:
- Silent Scout A: |
548cc, s/v, "inclined engine" – prodotta in
circa 600-800 esemplari |
- Silent Scout B: |
493cc, ohv, "inclined engine" – prodotta in
circa 1000 esemplari |
- Silent Scout BS: |
493cc, ohv, "inclined engine" (Model B sport
con rapporto di compressione di 7:1) – prodotta
in circa 200 esemplari |
Le Silent Scout sono
destinate ai motociclisti più esigenti che reclamano una
maggior protezione dagli agenti atmosferici, ottenuta
grazie a degli scudi protettivi per le gambe e una guida
più confortevole (silenziosa) garantita da nuove camme a
profilo più dolce.
La gamma del 1932 risulta così composta:
Model CSD: |
549cc, s/v, destinato all’uso con sidecar,
circuito lubrificazione ad anello chiuso |
Model CN: |
498cc, s/v, circuito lubrificazione ad
anello chiuso (e CNF versione economica) |
Model CTT: |
498cc, s/v, doppio collettore di scarico,
circuito lubrificazione ad anello chiuso |
Model NSD: |
549cc, ohv, "inclined engine" |
Model WO: |
249cc, ohv, "inclined engine" (il primo
Triumph 250cc) |
Model WA: |
249cc, ohv, "inclined engine" (versione
economica “single port” del Model WO) |
Model WL: |
348cc, s/v, "inclined engine" (e WLF,
versione economica della WL) |
Model NM: |
343cc, ohv, "inclined engine" |
Model NT: |
493cc, ohv, "inclined engine" |
Model ND de Luxe: |
549cc, s/v, "inclined engine" |
Model X: |
174cc, con motore a due tempi |
Model Z: |
147cc, due tempi |
Model XO5/1: |
147cc, ohv, "inclined engine", telaio del
modello X (versione standard) |
Model XO5/5: |
147cc, ohv, "inclined engine", telaio del
modello X (versione sportiva) |
Model XO7/1: |
174cc, ohv, "inclined engine", telaio del
modello X (versione standard) |
Model XO7/5: |
174cc, ohv, "inclined engine", telaio del
modello X (versione sportiva) |
Model CA: |
343cc, ohv, "inclined engine" (versione
sportiva della Model NM) |
Model CD: |
493cc, ohv, "inclined engine" (versione
sportiva della Model NT) |
Silent Scout A: |
548cc, s/v, "inclined engine" |
Silent Scout B: |
493cc, ohv, "inclined engine" |
Silent Scout BS: |
493cc, ohv, "inclined engine" (modello
sportivo) |
Nel 1933 sono prodotte complessivamente circa 5400
motociclette, il 15% in meno rispetto all’anno
precedente.
L’anno finanziario 1931/1932 è il primo anno dalla
fondazione di Triumph in cui l’azienda registra perdite
finanziarie. La storia confermerà che, oltre all’impatto
della crisi del ’29, la ragione fondamentale per questa
tendenza negativa è da imputarsi alla cattiva gestione
del Colonello Holbrook come già ricordato. All’epoca
però il colonnello riuscì a convincere il consiglio di
amministrazione che la causa del cattivo andamento era
da attribuire a Siegfried Bettmann che, a causa dell’età
avanzata, non era più in grado di gestire l’azienda.
Bettmann, su richiesta del consiglio di amministrazione,
accetta la carica di Presidente e lascia la posizione di
Managing Director lasciando così questa funzione
completamente in mano al colonello Holbrook.
La Grande Depressione
colpì anche la Components Ltd, di cui Ariel faceva
parte, che fu costretta a chiudere nel 1932. Jack
Stangers riesce ad acquisire per poche sterline il
settore delle motociclette, comprensivo degli impianti
di produzione, e fonda la Ariel Motors (J.S.) Limited.
Jack assume il meglio del personale della vecchia Ariel
e inizia la produzione in uno stabilimento di ridotte
dimensioni ma ben organizzato. Grazie alla guida di
Jack, alle sue intuizioni, all’applicazione dei principi
tanto cari a Schulte (razionalizzazione e focus su pochi
modelli) e ad una efficiente riorganizzazione, la nuova
Ariel sarà in grado di fare profitti fin da subito e
pochi anni dopo acquisirà il settore motociclette della
Triumph.
Nel 1932 in Triumph
arriva il quarantenne tecnico Valentine (Val) Page
proveniente dalla Ariel in fallimento: una persona
quieta, modesta, un vero gentleman ed un brillante
ingegnere. Prima dell’esperienza in Ariel, Page aveva
lavorato come progettista alla JA Prestwich Industries
(JAP). Con il passaggio di Val Page in Triumph, il posto
di direttore tecnico in Ariel viene preso da Edward
Turner. Anche il pilota/collaudatore Harry Perrey, con
passate esperienze in BSA e Ariel, è assunto nel reparto
sperimentale Triumph e successivamente diventerà
Responsabile Commerciale e Responsabile delle
competizioni (fino al 1936).
L’arrivo di Val Page in
Triumph segna una svolta importante nella storia del
marchio inglese: l’ultimo vero progettista di Triumph fu
infatti Charles Hathaway, scomparso nel 1915, e da
allora molti dei "nuovi" modelli nascono come naturale
evoluzione della precedente Model H (progettata appunto
da Hathaway) o sono progettati con l’aiuto di
collaboratori esterni (vedi Harry Ricardo e Horsmann).
Anche i modelli disegnati dai progettisti del reparto
automobili non ottengono il successo sperato e non sono
esenti da difetti: gli ultimi "inclined engine"
disegnati da Arthur Sykes, ad esempio, avevano un grosso
punto debole a causa di un errore di progettazione della
pompa dell’olio.
Al suo arrivo in
Triumph, Val Page costituisce un nuovo ufficio di
progettazione dedicato ai nuovi modelli instaurando un
nuovo metodo di progettazione che comprende la codifica
dei materiali e delle informazioni supportando i nuovi
progetti con disegni meticolosi per i particolari più
importanti. Page non si limita alla semplice
progettazione, ma si spinge ben oltre, definendo anche i
materiali, i processi ed i metodi lavorazione che
sarebbero diventati veri e propri capisaldi per la
rinascita della Triumph dopo il 1936.
Il frutto di questo
grande lavoro si concretizza con la produzione di una
nuova motocicletta bicilindrica 650cc ed una nuova gamma
di monocilindrici che entreranno in produzione
rispettivamente nel 1933 e 1934.
Inizio anni '30 -
Esposizione Triumph alla fiera di Padova
(Grazie a Nick Tiger
per la foto)
1933 - Listino prezzi
Triumph Italia
Catalogo Triumph 1932
1933 – Model
6/1, la prima bicilindrica Triumph
Il mercato richiede
motociclette di cilindrata inferiore ai 150cc per
usufruire delle tasse ridotte e Triumph si adegua
commercializzando a prezzi competitivi, e con il
marchio “Gloria”, un paio di modelli con motore
Villiers a due tempi da 98cc e 150cc.
Con il 1933 entra in
funzione la nuova numerazione dei telai. Se in
precedenza in ogni modello prodotto veniva indicato
l’anno ed il mese di produzione, ora viene indicato
solo l’anno che però rappresenta il Model Year (MY)
come accade nei nostri giorni. Questo cambio di
numerazione deriva dalla nuova consuetudine di mettere
in produzione la gamma dell'anno successivo al rientro
della pausa estiva. Da qui in avanti, ad esempio, con
"gamma del 1936" o "versione 1936" o "MY1936" si
considera la produzione compresa tra l'agosto 1935 e
l'agosto 1936.
La gamma Triumph per
il 1933 comprende 13 motociclette:
Model WO: |
249cc, ohv, "inclined engine" (il primo
Triumph 250cc) |
Model WA: |
249cc, ohv, "inclined engine" (versione
economica “single port” del Model WO) |
Model NT: |
493cc, ohv, "inclined engine" |
Model ND de Luxe: |
549cc, s/v, "inclined engine" |
Model XO5/1: |
147cc, ohv, "inclined engine", telaio del
modello X (versione standard) |
Model XO5/5: |
147cc, ohv, "inclined engine", telaio del
modello X (versione sportiva) |
Model XO7/1: |
174cc, ohv, "inclined engine", telaio del
modello X (versione standard) |
Model XO7/5: |
174cc, ohv, "inclined engine", telaio del
modello X (versione sportiva) |
Model CA: |
343cc, ohv, "inclined engine" (versione
sportiva della Model NM) |
Model CD: |
493cc, ohv, "inclined engine" (versione
sportiva della Model NT) |
Silent Scout A: |
548cc, s/v, "inclined engine" |
Silent Scout B: |
493cc, ohv, "inclined engine" |
Silent Scout BS: |
493cc, ohv, "inclined engine" (modello
sportivo) |
Gloria 98 |
98cc, motore Villers due tempi |
Gloria 147 |
147cc, motore Villers due tempi |
1933 - Triumph Model NT
(da yesterdays.nl)
1933 - Triumph Model WA
Nel 1933 sono prodotte
complessivamente circa 10.000 motociclette.
Nel settembre del
1933, in occasione della XV° International Six Days
Trials, Val Page presenta due prototipi spinti da
nuovo motore bicilindrico 650cc (una versione “solo”
ed una “sidecar”). Si tratta del primo motore
bicilindrico interamente progettato e messo in
produzione dall'azienda inglese (il precedente del
1913 rimase allo stadio di prototipo). L’esordio di
questo bicilindrico è promettente: la versione sidecar
pilotata da Harry Perrey si classifica al secondo
posto guadagnando la medaglia d’argento. Finita la
gara i due prototipi sono riportati in fabbrica,
smontati e controllati senza evidenziare particolari
problemi confermando così la bontà del progetto.
Triumph ritorna così ufficialmente alle competizioni
dopo molti anni.
La versione “sidecar”
scese di nuovo in pista a Brooklands per battere il
record sulle 500 miglia. La nebbia però rovina i piani
dell’ambizioso Perrey. Nonostante il tempo inclemente
il sidecar raggiunge circa 80 mph (129 km/h)
dimostrando così di essere una delle motociclette più
veloci in produzione. Per questo exploit Triumph
guadagna il Maudes Trophy (il Maudes Trophy è un
premio motociclistico istituito nel 1923 da George
Pettyt, proprietario di Maudes Motor Mart con sede in
Great Portland Street a Londra, che consiste in un
test di resistenza per motociclette prelevate dai
concessionari e supervisionato dalla Auto-Cycle
Union).
Un prototipo del
bicilindrico con cilindrata ridotta a 500cc,
cilindrata ottenuta riducendo la corsa a 80mm e
l’alesaggio a 63mm, è utilizzato per correre nel
trofeo offerto da "The Motor Cycle" a Brookland per
sole moto inglesi: per vincere la gara è necessario
coprire la distanza di 100 miglia in un'ora. Con
l’utilizzo di un compressore Zoller e l’alimentazione
ad alcool, il motore riesce ad erogare una potenza
pari a 46,7 bhp @ 4600 giri. Per supportare il grande
incremento di potenza viene irrobustito il basamento
ed aumentato il diametro dell’albero motore che poggia
su cuscinetti di banco. La pompa dell’olio è
maggiorata e la frizione guadagna un ulteriore disco.
Il compressore, dotato di proprio serbatoio dell’olio
e relativa pompa, gira a circa due terzi del numero di
giri del motore creando una sovrapressione variabile
da 0,5 a 0,7 bar. Il carburatore è Amal mentre il
rapporto di compressione è fissato a 7,5:1. Dal punto
di vista ciclistico si nota la forcella racing della
futura Model 5/10 e un serbatoio speciale da 6 galloni
(22,7 lt). Nel maggio del 1934 questo prototipo
scenderà in pista a Brooklands con in sella Tommy
Spann. Non riesce a vincere il trofeo ma raggiunge,
per un breve tratto, la velocità di 167 km/h (104
mph), record migliorato il 1° agosto (169 km/h).
Questo motore compresso farà la sua ultima apparizione
nel 1935 con una pressione di sovralimentazione
portata ad 1 bar (15 psi), rapporto di compressione
ridotto a 5,5:1 e alimentazione a benzina. Viene
utilizzato per studiare un futuro motore
sovralimentato che però non andrà mai in produzione.
L'anno finanziario si
conclude con una perdita di circa £137.000.
La gamma 1934 è
annunciata nel numero di "Motor Cycing" del 6
settembre 1933: nell'articolo si fa menzione per la
prima volta alla nuova ragione sociale "Triumph
Company Limited".
In occasione
dell'International Six Days le Triumph vincono otto
medaglie d'oro e tre d'argento. In ottobre Harry
Perrey porta in pista a Brooklands una Model 6/1
dotata di sidecar percorrendo 500 miglia in 500
minuti, vincendo così il Maudes Trophy.
Nel corso dell'anno
viene disegnato il nuovo logo Triumph che comparirà a
fine anno nei cataloghi 1934:
Nel mese di novembre
muore Mauritz Schulte all’età di 76 anni.
1934 – Modelli
MK5
La gamma Triumph del
1934 comprende diciotto diversi modelli di cui
undici progettati da Val Page. Da segnalare l’uscita
di produzione dei modelli Gloria dotati dei motori a
due tempi sostituiti dalla nuova Model XV/1 dotata
del telaio delle precedenti Gloria e motore Villers
due tempi da 148cc (prodotta, tra l’altro, in
pochissimi esemplari).
Entra in produzione
la nuova serie di monocilindrici verticali ad aste e
bilancieri progettati da Val Page nelle cilindrate
di 250, 350 e 500 cc caratterizzati da soluzioni
tecniche originali e di grande pregio. Questi
modelli rimarranno in produzione fino alla fine
della Seconda guerra mondiale.
I monocilindrici di
Val Page hanno tutti in comune un grosso volano
montato direttamente sull’albero motore e il pistone
con tre fasce. L’impianto di lubrificazione è a
coppa secca con serbatoio dell’olio posto sul lato
destro dietro la sella. Il cambio a quattro marce è
comandato a pedale e la trasmissione primaria è a
catena. Il resto della moto è in linea con il tempo,
quindi telaio rigido a doppia culla abbinato alla
forcella tipo ‘girder’ con molla centrale. Entrambi
i mozzi sono dotati di freno a tamburo. La moto è
equipaggiata con sella singola, batteria disposta
sul lato sinistro e gli attrezzi sul lato destro
nella parte posteriore. Alcuni modelli sono dotati
di doppio collettore di scarico e, di conseguenza,
di doppio scarico come vuole la moda del tempo. Le
motociclette risulteranno affidabili e saranno ben
accolte sul mercato. Si tratta delle Model 2/1 e 2/5
(249cc ohv), Model 3/1 (343cc s/v), Model 3/2 e 3/5
(343cc ohv), Model 5/1 e 5/3 (549cc s/v) e le Model
5/2, 5/4 e 5/5 (493cc ohv). Le versioni /5
“sportive”, caratterizzate da rapporto di
compressione più elevato, camme più spinte e
condotti lucidati, sono conosciute anche come Mk5.
L’undicesima
motocicletta progettata da Val Page è la famosa
Model 6/1 la prima bicilindrica prodotta dalla
Triumph.
Model
6/1 Twin
L’annuncio
della nuova Model 6/1 appare sulla rivista
The Motor Cycle il 20 luglio 1933.
Valentine
Page disegna la Model 6/1 pensando all’uso
con sidercar, allora molto popolare, per
questo decide di puntare su una cilindrata
più elevata dei classici 500cc dell’epoca.
Il nuovo
bicilindrico frontemarcia di Val Page è
caratterizzato da una cilindrata di 649cc
(alesaggio x corsa 70 x 84), da valvole a
90° in testa a vista, dall’albero motore a
360° (pistoni con movimento parallelo) e
cambio in blocco. All’epoca Page spiegò la
scelta del twin a 360°, anziché il V-twin di
cui aveva esperienza avendoli progettati ai
tempi in cui lavorava per la Jap, come
soluzione ai problemi di accensione derivati
dalla tipica asimmetrica degli scoppi del V:
nel Twin a 360° invece, gli scoppi sono
perfettamente simmetrici, uno ogni giro
dell’albero motore, e così anche il flusso
gassoso nel condotto di aspirazione è più
regolare.
Il circuito
di lubrificazione a carter secco è dotato di
doppia pompa comandata da un eccentrico
posto negli ingranaggi della distribuzione.
La pressione di mandata dell’olio è pari a
4,1 bar (60psi) mentre l’olio in surplus è
utilizzato per lubrificare gli ingranaggi
della distribuzione. La distribuzione si
avvale di un unico asse a camme posto dietro
i cilindri e con aste tubolari che comandano
i bilancieri. Le valvole e le relative molle
sono scoperte per facilitare la
manutenzione. L'alimentazione è affidata ad
un unico carburatore Amal 22mm montato su un
collettore sdoppiato a Y.
Il blocco
cilindri è unico con le canne
sufficientemente distanziate per garantire
un buon raffreddamento e le teste sono
separate (a differenza della futura Speed
Twin). La trasmissione primaria è del tipo a
ingranaggi elicoidali.
Il cambio a
quattro marce, dotato di frizione a quattro
dischi con inserti in sughero, è comandato
tramite una leva posta sul lato destro del
serbatoio. Il twin da 25 cv @ 4500 rpm
(rapporto di compressione 6,2:1) è
accoppiato ad un telaio rigido a doppia
culla pensato per l'abbinamento con un
sidecar.
1934 - motore
twin della Model 6/1 progettata da Val Page
L’impianto
frenante è composto da due tamburi
(anteriore destro e posteriore sinistro) di
8" di diametro (20,3 cm) comandati entrambi
dal comando a pedale (frenata integrale). Il
freno può essere bloccato, e quindi
utilizzato come freno di stazionamento a
moto ferma, cosa molto importante nel caso
di abbinamento con il sidecar. Il
tachimetro, il fanale ed il clacson sono
montati sulla forcella a parallelogramma
tipo “girder” costruita in casa. Il resto
dei comandi elettrici, come gli interruttori
dei fanali, sono contenuti in un panello
montato sul serbatoio. Le ruote a raggi
hanno i cerchi con canale largo permettendo
così il montaggio di pneumatici da 27x4".
Interessante la possibilità di togliere la
ruota posteriore senza dover smontare il
tamburo e la corona.
1934 - Model
6/1 Twin
Nonostante
la buona pubblicità, le innovative soluzioni
tecniche, le finiture accurate, la vittoria
del Maudes Trophy ed i record a Brooklands,
la Model 6/1 non avrà un grande successo a
causa del peso elevato e del prezzo non
concorrenziale determinato dagli elevati
costi di produzione (quasi nessun componente
in comune con gli altri modelli della
gamma). La scelta di presentare la
motocicletta con il comando del cambio a
mano non fu tra le più felici nel momento in
cui, nel 1934, il cambio a pedale era già di
uso comune: solo verso la fine dell’anno
questa soluzione diverrà di serie. La Model
6/1 verrà prodotta per soli tre anni.
1933 –
Il bicilindrico 650cc di Val Page in
versione sidecar testato dalla rivista “The
Motor Cycle”
Pubblicità
del modello 6/1 sidecar sulla copertina di
“Motor Cycling” del 02 gennaio 1935
(il comando del cambio a pedale ha già
sostituito il precedente a mano)
1934 -
Triumph Model 6/1 (da Legend Bike)
|
Per i clienti Triumph
più sportivi è disponibile la Model 5/10 (conosciuta
anche come MK 5/10), un modello “pronto corsa” dotata di
motore “full-blown racer” appositamente preparato con
serbatoio speciale e pistoni modificati per aumentare il
rapporto di compressione.
Quattro MK 5/10
ufficiali vengono iscritte al TT dell’Isola di Man con
alla guida Tommy Spann, Ernie Thomas, Jock Wes e Allan
Jefferies come pilota di riserva. Purtroppo, anche a
causa delle pessime condizioni atmosferiche (al
traguardo arrivano tredici concorrenti su trentanove
partenti), nessuna delle Triumph riuscirà a concludere
la gara.
1934- Il team Triumph per
il Senior TT: da sinistra Tommy Spann, Jock West e Ernie
Thomas.
(da Triumph Single di Roy
Bacon)
1934 - Model 5/10 pronto
corsa (conosciuta anche come MK 5/10)
Il 19 novembre del 1934,
dopo due anni di risultati negativi Bettmann, decide di
ritirarsi dal consiglio di amministrazione Triumph. Il
colonnello Holbrook, al comando dell’azienda, continua
ad indebitarsi con le banche portando l’azienda in acque
sempre più profonde tanto che la banca Lloyds impone un
suo controllore nel consiglio di amministrazione di
Triumph (Mr. Graham).
Nel 1934 sono prodotte
complessivamente circa 14.160 motociclette.
La gamma Triumph per il 1934 comprende 18 motociclette:
Model XO5/1: |
147cc, ohv, "inclined engine", telaio del
modello X (versione standard) |
Model XO5/5: |
147cc, ohv, "inclined engine", telaio del
modello X (versione sportiva) |
Model XO7/1: |
174cc, ohv, "inclined engine", telaio del
modello X (versione standard) |
Model XO7/5: |
174cc, ohv, "inclined engine", telaio del
modello X (versione sportiva) |
Model XV/1: |
148cc, motore Villers due tempi |
Silent Scout B: |
493cc, ohv, "inclined engine" |
Silent Scout BS: |
493cc, ohv, "inclined engine" (modello
sportivo) |
Model 2/1: |
249cc, ohv, 63mm bore X 80mm stroke |
Model 2/5: |
249cc, ohv, 63mm bore X 80mm stroke
(versione sport) |
Model 3/1: |
343cc, side-valve, 70mm bore X 89mm stroke |
Model 3/2: |
343cc, ohv, 70mm bore X 89mm stroke |
Model 3/5: |
343cc, ohv, 70mm bore X 89mm stroke
(versione sport) |
Model 5/1: |
549cc, side-valve, 84mm bore X 99mm stroke |
Model 5/2: |
493cc, ohv, 84mm bore X 89mm stroke |
Model 5/3: |
549cc, ohv, 84mm bore X 89mm stroke |
Model 5/4: |
493cc, ohv, 84mm bore X 89mm stroke |
Model 5/5: |
493cc, ohv, 84mm bore X 89mm stroke
(versione sport) |
Model 5/10: |
493cc, ohv, 84mm bore X 89mm stroke
(versione racing pronto corsa) |
Model 6/1: |
649cc, ohv, twin, 70mm bore X 84mm stroke |
(Nel catalogo francese
ci sono anche le vecchie WLF e NT che però non compaiono
nel catalogo inglese).
Catalogo Triumph 1934
(versione italiana)
Catalogo Triumph 1934
1935 – Model
L2/1 e debito alle stelle
Nel 1935 Triumph si
propone con una gamma di dodici modelli con cilindrate
comprese da 250cc a 650cc sia a valvole laterali (s/v)
che in testa (ohv). Il top di gamma è rappresentato
dalla bicilindrica 650 Model 6/1, presentata all’epoca
da Motociclismo come "una macchina d'avanguardia,
che assomma in sé le più moderne caratteristiche ed
è specialmente adatta al sidecarismo veloce". Le
pubblicità italiane dell'epoca, ed i cartelli esposti
nello stand del salone motociclistico italiano,
sottolineano la vittoria della bicilindrica al Raid
Milano-Napoli del '34 nella categoria sidecar e il
successo al Trofeo Maudes in Inghilterra, dove una
bicilindrica con sidecar percorse 800 km senza
problemi alla rispettabile media di 96 km/h.
Entra in produzione la
nuova Model L2/1, versione leggera della precedente
Model 2/1 di cui mantiene invariato il solo
propulsore.
In previsione della
futura divisione dell’azienda, Triumph acquisisce un
nuovo stabilimento in Holbrook Lane dove verrà
spostata la produzione delle automobili, lasciando
così lo storico stabilimento di Priory Street alla
produzione delle motociclette.
Il settore auto
continua ad assorbire investimenti enormi anche per
progetti non profittevoli come quello della Dolomite
Straight Eight costruita in soli 6 esemplari o della
Triumph Gloria Dolomite 2300cc costruita in soli tre
esemplari! Il debito di Triumph verso le banche è di
circa £250.000 (+£ 90.000 solo nell’ultimo anno) e in
occasione del General Meeting Triumph di dicembre, il
revisore della banca Mr. Graham, che è parte del
consiglio di amministrazione Triumph, raccomanda di
vendere i settori meno strategici (!) al fine di
ridurre il deficit e poter sostenerne la produzione
delle automobili. La Coventry Cycle Company,
sussidiaria di Triumph che produce le biciclette, è
acquistata da Bettmann, che così si riprende un pezzo
della “sua” vecchia azienda, mentre il futuro della
produzione delle motociclette è più incerto che mai.
Val Page, probabilmente a conoscenza del futuro
dell’azienda, lascia Triumph e si sposta in BSA nella
seconda metà del 1935. Frank Anstey è il nuovo
Direttore Tecnico di Triumph: rimarrà in carica pochi
mesi.
Nel 1935 sono prodotte
complessivamente circa 9000 motociclette.
La gamma Triumph per
il 1935 comprende dodici motociclette tutte firmate da
Val Page:
Model 2/1: |
249cc, ohv, 63mm bore X 80mm stroke |
Model 2/5: |
249cc, ohv, 63mm bore X 80mm stroke
(versione sport) |
Model 3/1: |
343cc, side-valve, 70mm bore X 89mm stroke |
Model 3/2: |
343cc, ohv, 70mm bore X 89mm stroke |
Model 3/5: |
343cc, ohv, 70mm bore X 89mm stroke
(versione sport) |
Model 5/1: |
549cc, side-valve, 84mm bore X 99mm stroke |
Model 5/2: |
493cc, ohv, 84mm bore X 89mm stroke |
Model 5/3: |
549cc, ohv, 84mm bore X 89mm stroke |
Model 5/4: |
493cc, ohv, 84mm bore X 89mm stroke |
Model 5/5: |
493cc, ohv, 84mm bore X 89mm stroke
(versione sport) |
Model 5/10: |
493cc, ohv, 84mm bore X 89mm stroke
(versione racing pronto corsa) |
Model 6/1: |
649cc, ohv, twin, 70mm bore X 84mm stroke |
Model L2/1: |
249cc, ohv, 63mm bore X 80mm stroke
(versione leggera della Model 2/) |
Dal punto di vista
sportivo vanno ricordate le medaglie d’argento vinte al
Scottish Six Days Trial in varie categorie da Allan
Jefferies e altri piloti.
1935 - Triumph Model
5/2 (da
yesterdays.nl)
1935 - Triumph Model
3/1
1935 - Reparto
produttivo Triumph (Coventry)
Catalogo Triumph 1935
1936 – Nuova
"Triumph Engineering Company Ltd" e l'arrivo di
Edward Turner
La
fine della produzione delle motociclette Triumph è
annunciata nell'edizione del 10 gennaio 1936 del
Birmigham Daily Mail: al fine di concentrare le
attività sulla produzione delle automobili nel nuovo
stabilimento sito in Holbrook Lane, la produzione
delle motociclette terminerà il 31 gennaio 1936.
Sembra arrivata la fine delle motociclette Triumph!
Fortunatamente Jack
Sangster proprietario della Ariel si mette in
contatto con Mr. Graham, il revisore della Lloyds
Bank, per acquisire i diritti per la produzione
delle motociclette Triumph. Le basi per la
trattativa dell’acquisto di Triumph vengono
accordate tra Jack Sangster e Mr. Graham durante un
viaggio in treno fra Birmingham e Euston Station
(Mr. Graham doveva recarsi a Londra e Sangster, pur
di poterlo incontrare, lo accompagna per poter
discutere dell’affare): come racconterà in seguito
Edward Turner, la Triumph fu acquistata a "give
away price" con l'unico obbligo di mantenere
la produzione nello stabilimento di Coventry e
mantenere in vita i prodotti a catalogo.
Il passaggio di
proprietà è annunciato il 28 gennaio 1936 in
occasione di una conferenza stampa tenutasi al
Kings’ Head Hotel di Coventry: per £50.000 Jack
Sangster acquista il marchio Triumph, la parte dello
stabilimento destinata alla produzione delle moto
(comprese le attrezzature produttive), il magazzino
ricambi, le motociclette già imballate e pronte per
la vendita e la "Triumph Engineering Company Ltd”
una società della "Triumph Company" registrata il 23
Aprile 1906 e mai utilizzata. Un ottimo affare
considerando che quindici anni dopo, nel 1951, Jack
Sangster cederà l'azienda alla BSA per 2,5 milioni
di sterline!
Durante la stessa
conferenza vengono annunciate anche le nomine delle
due persone chiave che avrebbero gestito la nuova
Triumph: il settantatrenne Bettmann con la carica
onoraria di Presidente e Edward Turner nei ruoli di
General Manager e Chief Designer. Jack Sangster sposta
dalla Ariel anche E.J. Crabtree (responsabile degli
acquisti), C.W.F. Parker (responsabile amministrativo)
e il giovane progettista Bert Hopwood, braccio destro
di Turner. Crabtree e Parker, oltre ad essere molto
preparati nel loro campo, sono appassionati
motociclisti e rimarranno in Triumph per molti anni.
Pur essendo in
ottimi rapporti con Jack Sangster, Edward non era
soddisfatto dello stipendio in Ariel e aveva
espresso la sua intenzione a lasciare l'azienda nel
caso in cui non ci fosse stato un adeguamento della
sua posizione. Il passaggio in Triumph fu la
soluzione ottimale per entrambi: Sangster ha un uomo
di fiducia alla guida di Triumph e Turner ottiene un
buon incremento di salario, una quota pari al 4,9%
della Triumph ed il 5% del profitto netto! Edward
Turner racconterà in futuro che i tre anni
successivi al suo arrivo in Triumph furono i più
belli della sua vita. Rimarrà legato alla Triumph
fino alla pensione, 28 anni più tardi (tranne che
per una piccola parentesi nel '42).
Il veloce passaggio di proprietà della Triumph non
ha praticamente impatto sulle attività normali tanto
che al Salone di Londra è esposta l’intera gamma (la
stessa del 1935) e la produzione non subisce
sostanziali rallentamenti. Lo stabilimento Triumph,
rispetto allo stabilimento della Ariel Motors, è di
dimensioni maggiori e grazie anche al nuovo
personale assunto, in poco tempo la produzione
raggiunge e supera le cento motociclette
settimanali.
Seigfried Bettmann,
che aveva già acquisito il settore delle bicilette
dalla precedente Triumph, cerca di rientrare in
possesso degli stabilimenti della vecchia gestione e
ottiene da Jack Stangers una parte dello
stabilimento di Prioriy Street appena acquisito ma
non utilizzato per la produzione delle motociclette.
Nella vecchia
Triumph, che ora produce solo automobili, il
Colonello Holbrook viene obbligato da Newman, suo
vecchio “amico” assunto in Triumph, e dal curatore
Graham a lasciare la posizione di General Manager e
accontentarsi della carica di Presidente subendo
così lo stesso trattamento che aveva riservato a
Bettmann qualche anno prima!
Come già anticipato,
per dirigere la nuova azienda, Sangster chiama dalla
Ariel l'allora trentacinquenne Edward Turner e gli
affida l'incarico di General Manager e Chief
Designer: dopo aver preso visione dello stabilimento
Turner costruisce il suo ufficio nel bel mezzo del
reparto produttivo; adiacente ad esso posiziona
anche l'ufficio tecnico, in questo modo, attraverso
le pareti di vetro del Turner può controllare
l'operato di tutti suoi collaboratori.
Edward Turner
elimina la figura del responsabile commerciale e
suddivide il mercato in tre aree affidate alla
responsabilità di tre diverse persone, ovviamente
sotto la sua supervisione. Il precedente
responsabile commerciale Triumph, Mr. Harry Perrey,
torna in Ariel. In pochi mesi Edward Turner prende
il controllo totale della nuova Triumph e durante il
primo anno trascorrerà molte sere nell’ufficio che
si era fatto appositamente preparare a casa, per
continuare il lavoro di progettazione e
riorganizzazione aziendale.
Edward Turner nomina
il ventunenne Jack Wickes ingegnere capo per i
disegni tecnici. Abile nel disegnare e creativo,
Wickes rimarrà al fianco di Edward fino alla
pensione. Jack è colui che mette su carta le idee di
Turner, a volte come semplici schizzi a volte
sottoforma di illustrazioni colorate. Turner si
riferirà più volte a Jack come "my pencil"
(la mia matita). Jack Wickes propone anche idee
originali alcune delle quali arriveranno in
produzione: sua ad esempio è l'idea del tipico
fanale Nacelle che caratterizzerà le Triumph degli
anni '50.
L’attività sportiva
della casa si riduce drasticamente, perché l'arrivo
di Edward Tumer ai vertici della società coincide
con il totale disimpegno nelle corse, ritenute
superflue e dispendiose.
Val Page lasciò in
eredità una gamma di nove modelli fra cui il
bicilindrico 650 e qualche interessante prototipo
fra cui un motore a valvole laterali idrauliche ed
un monocilindrico ad alberi a cammes in testa stile
Velocette. Edward Turner, impegnato nella
progettazione dei modelli per il 1937, decide di
lasciare inalterata la gamma “Val Page”. Ciò gli
consentirà anche di terminare le scorte a magazzino.
Nel 1936 sono quindi
disponibili le seguenti motociclette:
Model 2/1: |
249cc, ohv, 63mm bore X 80mm stroke |
Model 3/1: |
343cc, side-valve, 70mm bore X 89mm
stroke |
Model 3/2: |
343cc, ohv, 70mm bore X 89mm stroke |
Model 3/5: |
343cc, ohv, 70mm bore X 89mm stroke
(versione sport) |
Model 5/1: |
549cc, side-valve, 84mm bore X 99mm
stroke |
Model 5/2: |
493cc, ohv, 84mm bore X 89mm stroke |
Model 5/5: |
493cc, ohv, 84mm bore X 89mm stroke
(versione sport) |
Model 6/1: |
649cc, ohv, twin, 70mm bore X 84mm
stroke |
Model L2/1: |
249cc, ohv, 63mm bore X 80mm stroke
(versione leggera della Model 2/) |
Il bilancio del primo anno della nuova Trumph è,
incredibilmente, positivo.
Dal punto di vista
sportivo vanno ricordati i successi al Scottich Six
Days Trial tenutosi dal 4 al 9 maggio dove vengono
iscritte tre Triumph ufficiali pilotate da
altrettanti collaudatori Triumph: la futura Tiger 70
guidata da Fred Thacker, la futura Tiger 80 guidata
da Geoff Povey e la futura Tiger 90 guidata da Alan
Jefferies. I tre piloti Triumph portano a casa tre
coppe d’argento, il trofeo Henderson, la coppa 250cc
e il premio al costruttore. Ottimo il risultato
anche all’International Six Days Trials (17-22
settembre 1936) grazie a tre medaglie d’oro e al
premio riservato al miglior costruttore. Da
segnalare anche la partecipazione all’International
Six Days Trials della motociclista Marjorie Cottle
in sella a una Tiger 70.
Nel 1936 sono
prodotte complessivamente circa 6.000 motociclette.
Lo stabilimento impiega 850 dipendenti.
Nel negozio di
Reggie Pink di New York, già importatore di AJS,
Ariel e BSA, appaiono per la prima volta anche le
Triumph, le prime esportate negli USA. Nello stesso
periodo in California Bill Johnson e Wilbur Ceder
fondano la Johnson Motor (JoMo) che Turner, pochi
anni dopo, promuoverà ad importatore ufficiale per
tutta la West Coast.
Edward
Turner
Edward
Turner nasce a Camberwell, un quartiere di
Londra del Borgo di Southwark, il 24
gennaio 1901 poche ore dopo la morte della
regina Vittoria: da qui il suo nome, lo
stesso del nuovo re d’Inghilterra.
Da ragazzo
si interessa all’attività del padre che si
occupava di lavorazioni meccaniche e
riparazioni.
Durante
la Prima guerra mondiale falsificò la sua
data di nascita per poter entrare
nell’esercito e si arruolò nella Scuola
Britannica Marconi per imparare ad usare
il telegrafo e successivamente si imbarcò
sulla flotta mercantile. Rientrato in
Inghilterra, fu influenzato dal fratello
che correva con una Harley-Davidson sulla
pista di Brooklands e si appassionò alle
motociclette. Nel 1920, all’età di
diciannove anni, Edward rileva un vecchio
negozio di motociclette Velocettes a
Peckham road, Londra.
Il 16
aprile 1925 "The Motor Cycles" pubblica i
disegni di un monocilindrico 348cc con
camme in testa progettato dal giovane
Edward Turner e nel gennaio del 1927 la
stessa rivista pubblica una fotografia
della prima motocicletta completa
progettata da Turner. La “Turner Special”
sarebbe dovuta entrare in produzione
all’inizio del 1928 ma a causa
dell’elevato prezzo, data la costruzione
artigianale, non fu venduto nessun
esemplare.
Non
trovando un finanziatore per costruire la
Turner Special, Edward si reca a
Birmingham per proporre la sua
motocicletta alle aziende del settore. La
prima ad essere contatta è la BSA che non
va oltre ad un interesse iniziale, quindi
Turner presenta la sua creatura alla
Ariel. Dopo una serie di incontri con il
direttore commerciale, con il direttore
tecnico Val Page e con il proprietario
Jack Sangster, la Ariel propone a Turner
il ruolo di progettista. Non fu la Turner
Special ad interessare la Ariel bensì il
disegno di un quattrocilindri "quadrato"
che Turner aveva portato con sé durante il
colloquio (la futura Ariel Square Four):
nel gennaio del 1929 Edward Turner inizia
a lavorare nell'ufficio tecnico di Ariel
sotto la responsabilità di Val Page.
1932 - Un
giovane Edward Turner nel suo studio in
Ariel prima di arrivare alla Triumph
Non appena
arrivato in Ariel, Turner procede
velocemente allo sviluppo e alla messa in
produzione della Square Four. Nel 1936
Edward Turner passa alla Triumph: nei
pochi anni in cui Turner rimase in Ariel
aiutò l’azienda a crescere progettando
nuovi modelli e, allo stesso tempo,
interessandosi degli aspetti commerciali,
sportivi, amministrativi e produttivi.
Turner non
aveva un carattere facile: era
autoritario, accentratore e poco incline a
riconoscere il merito altrui. A parere dei
fornitori lavorare con lui era molto
difficile, chiedeva l’impossibile ai suoi
collaboratori tanto che il suo arrivo in
Triumph non fu inizialmente ben visto.
Durante un'accesa discussione con Hopwood,
Turner chiarì senza possibilità di replica
che lui era al tempo stesso direttore
generale, direttore del personale,
responsabile della produzione, delle
vendite e degli acquisti! Manterrà questo
atteggiamento accentratore fino alla fine
della sua carriera. Edward non era nemmeno
molto incline nel riconoscere i suoi
errori di progettazione anche di fronte
alle evidenze: ne è esempio il suo
insistere con il mozzo elastico posteriore
quando quasi tutta la concorrenza era
passata il forcellone oscillante.
In
fabbrica era dunque un dittatore
irascibile ma aveva al tempo stesso
eccezionali doti creative e idee chiare su
quali direzioni prendere tra cui la
riduzione dei costi grazie alla
razionalizzazione dei processi produttivi,
alle componentistiche comuni fra i vari
modelli e a un minimo numero di persone
non produttive.
Turner era
un progettista che guardava alla
leggerezza della moto fin dai primi
disegni, tanto che durante i primi
collaudi molti dei sui prototipi si
ruppero (Turner era anche un motociclista
praticante e a volte testava di persona i
prototipi). Quando però i prototipi
arrivavano alla fase finale dello
sviluppo, il risultato finale erano
motociclette leggere e con ottime
prestazioni. Turner ripeteva che per
un buon progetto sono necessarie tre cose:
leggerezza, simmetria e dinamismo
estetico. Sue infatti le decisioni di
introdurre colori brillanti come il rosso
della Speed Twin o l'azzurro acciaio della
Thunderbird, quando quasi tutte le moto
inglesi erano nere.
Edward
Turner prova la Triumph Grand Prix alla
fine degli anni '40
(da "The
man behind the motorcycles - Edward
Turner" di Jeff Clew)
Turner era
anche dotato di una grande capacità
nell’anticipare i gusti del pubblico, un
ottimo uomo di marketing e un grande
commerciale: oltre a progettare
motociclette, si era occupato fin
dall'inizio dell'immagine della casa
contribuendo fin da subito nella
pubblicazione dei cataloghi in formato
"landscape". Nel 1936, ad esempio, ottenne
la pubblicazione del catalogo nei due
colori nero e blu in modo che si potesse
evidenziare la grafica delle Tiger. La
creatività di Turner andava ben oltre
l’aspetto meccanico, un classico esempio è
lo stand Triumph del 1949 del Salone
motociclistico di Earls Court ridisegnato
da Edward stesso in meno di mezz'ora. Suoi
anche i loghi Triumph sul serbatoio e,
come ricordato, gli arredamenti degli
stand ai vari saloni dimostrando di aver
capito in anticipo l'importanza della
presentazione del prodotto.
1949 -
Salone motociclistico di Earls Court
disegnato dallo stesso Turner
Suo anche
il grande merito di aver scoperto
l'immenso potenziale del mercato americano
assecondando, a volte controvoglia, le
richieste degli importatori USA, dalle cui
indicazioni nacquero tutte le future
grandi Triumph del dopoguerra, compresa la
Bonneville. Anche nella carriera di
Turner, certo, non manca qualche
insuccesso, soprattutto quando si è occupò
di scooter o quando azzarderà nuove
soluzioni stilistiche come il grosso
parafango posteriore soprannominato vasca
da bagno - bathub.
Edward
Turner con Rita Hayworth e Bill Johnson
della JoMo durante una visita negli USA
(da "The
man behind the motorcycles - Edward
Turner" di Jeff Clew)
Nel 1936,
grazie alla progettazione della Speed
Twin, Edward Turner entra nell’olimpo dei
più grandi tecnici della storia del
motociclismo mondiale.
Edward
Turner ha legato la sua vita a quella
della Triumph (tranne una piccola
parentesi durata poco più di un anno tra
il 1942 e il 1943 in cui passa in BSA),
non solo progettando tutte le migliori
moto della Casa di Meriden, ma assumendo
anche importanti incarichi direttivi e
condizionandone per molti anni le scelte
politico-commerciali.
Edward
Tuner va in pensione il primo gennaio 1964
anche se continua a collaborare con il
gruppo BSA in qualità di consulente
esterno praticamente fino al giorno della
sua morte avvenuta il 15 agosto del 1973.
|
Anni '30 - (da
sinistra): Page, Turner e Hopwood: tre tra i migliori
progettisti di motociclette inglesi
del secolo scorso in
un'unica fotografia!
Catalogo Triumph 1936
1937 – Model
6S, gamma Tiger e Speed Twin
Il 1937 si rivelerà
un anno fondamentale per la storia di Triumph grazie
all’entrata in produzione delle Tiger ma soprattutto
grazie al lancio della sorprendente Speed Twin
codificata inizialmente come 5T. La Speed Twin,
dotata dell'inedito bicilindrico 500cc,
rivoluzionerà l’industria motociclistica diventando
il punto di riferimento per la concorrenza e
consacrerà Edward Turner come uno dei più grandi
tecnici della storia del motociclismo mondiale.
Edward Turner, con
l’aiuto di Vickes, disegna la gamma 1937 apportando
piccole, ma significative, modifiche ai modelli
monocilindrici disegnati da Val Page. Dal punto di
vista meccanico i propulsori vengono leggermente
“elaborati” (condotti della testa e camera di
combustione lucidati, molle delle valvole con un
maggior carico e alimentazione affidata ad un
carburatore AMAL 769) per migliorare le prestazioni
e renderli più “sportivi”. Esteticamente le
monocilindriche si riconoscono per il serbatoio
della benzina cromato verniciato in argento con
filetti blu e dotato di vistose protezioni in gomma
per le ginocchia, per i cerchi cromati con fascia
centrale verniciata in tinta e gomme di sezione
maggiorata, per l’elegante cruscotto porta strumenti
applicato sul serbatoio e per i coperchi in
alluminio della distribuzione, e della trasmissione
primaria, lucidati a specchio. Altro particolare
distintivo è il pregevole scarico rialzato, segno
distintivo all’epoca delle motociclette sportive, e
la famosa ghiera dello scarico alettata (rimasta da
allora pressoché invariata su tutta la produzione
Triumph). Nuovo anche il manubrio con le leve a
collare e, finalmente, con gli snodi posizionati
all’interno. Il vero "colpo di genio" di Turner
risiede comunque nell’introduzione della
denominazione “Tiger”. Le precedenti Model L2/1
(250cc), Model 3/2 (350cc) e Model 5/5 (500cc)
diventano rispettivamente Tiger 70, 80 e 90 dove la
cifra suggerisce, in maniera ottimistica, la massima
velocità, in miglia orarie, raggiungibile dalla
motocicletta. I primi prototipi delle Tiger erano
già in fase di collaudo nell’aprile dell’anno
precedente, meno di quattro mesi dall’arrivo di
Turner in Triumph!
Al salone
motociclistico Olympia, l'ultimo prima della guerra,
la nuova gamma Tiger venne accolta dal pubblico con
entusiasmo sia per l'estetica riuscita e per il
prezzo competitivo: £46 (Tiger 70), £56 (Tiger 80) e
£66 (Tiger 90). Le nuove Tiger hanno successo fin da
subito: il restyling “Turner” fu fondamentale ma va
senza dubbio ricordata anche la bontà e
l'affidabilità del progetto inziale di Val Page.
Le sportive Tiger
sono affiancate da altrettanti modelli "De Luxe" con
la medesima cilindrata denominate Model 2H, Model 3H
e Model 5H che si differenziano principalmente per
gli accostamenti cromatici (nero con filetto oro).
Le Model 3S e Model 5S a valvole laterali vengono
affiancate alla nuova Model 6S da 598cc, sempre a
valvole laterali, progettata per l’utilizzo con
sidecar in sostituzione della Model 6/1 che Edward
Turner decide di mettere fuori produzione (a causa
delle scarse vendite e del fatto che non aveva
nessuna parte in comune con il resto della gamma).
La nuova Model 6S sviluppa 18 CV a 4.800 rpm ed è
dotata di un cambio a quattro rapporti.
1937 - Triumph Model
6S
Il 29 luglio 1937
"The Motor Cycle" annuncia il nuovo twin Triumph
500cc verticale (nome provvisorio Model T)
progettato da Turner. “Motor Cycling” segue il 4
agosto con informazioni aggiuntive e alcuni disegni.
Nel mese di ottobre
del 1937 "Motor Cycling" pubblica il primo road test
del nuovo modello denominato Speed Twin (esemplare
con numero di registrazione CKV59). La rivista
rivale "The Motor Cycle" esce il giorno dopo con lo
stesso test, effettuato con l’esemplare registrato
CVC750. La moto fu accolta molto bene dalla stampa,
raggiungeva facilmente i 145 km/h (90 mph) e
scendeva fino a 20 km/h nella marcia più alta senza
problemi.
La Speed Twin viene
proposta dal mese di novembre al prezzo di £77,15
(tachimetro incluso), solamente £5 più elevato
rispetto alla monocilindrica Tiger 90. Fu un
successo enorme decretato dalla combinazione di
stile, progettazione, prestazioni e prezzo. Non ci
furono problemi tecnici nei primi mesi di
commercializzazione sottolineando la bontà del
progetto. Paragonata alle tanto diffuse
monocilindriche di quei tempi, questa 500 era
armoniosa e potente, elegante e sportiva. Uno dei
fattori di successo della Speed Twin, oltre al nuovo
bicilindrico, è l'estetica moderna già apprezzata
fin dalla prima versione anche grazie alla
caratteristica colorazione Amaranto applicato al
telaio, forcella, parafanghi, scatola attrezzi e
serbatoio dell’olio.
Non fu necessaria
una grande campagna di marketing: la Speed Twin era
talmente innovativa che si vendeva da sola!
Considerate che fino ad allora la maggior parte dei
motociclisti non aveva mai guidato una moto che non
fosse monocilindrica: chi provava la Speed Twin
rimaneva meravigliato dall'accelerazione, dalla
facilità di messa in moto e dalle ridottissime
vibrazioni di questa bicilindrica che aveva peso e
prezzo allineati a quelli di una mono 500cc. Si può
tranquillamente affermare che l'impatto della Speed
Twin nel 1937 fu simile - se non maggiore - a quello
della Honda CB Four 750 del 1969.
1937 - Triumph Speed
Twin (da
yesterdays.nl)
1937 - Triumph Tiger
90 (da
yesterdays.nl)
Freddie Clarke viene
assunto in Triumph come collaudatore/progettista nel
Reparto Sperimentale Triumph.
La gamma Triumph per
il 1937 comprende dieci modelli:
Top Range: |
|
Tiger 90 |
493cc, ohv, 84mm bore X 89mm stroke (ex
Model 5/5) |
Tiger 80 |
343cc, ohv, 70mm bore X 89mm stroke (ex
Model 3/2) |
Tiger 70 |
249cc, ohv, 63mm bore X 80mm stroke (ex
Model L2/1) |
De Luxe Model: |
|
Model 6S |
598cc, s/v valve (nuovo modello per
sidecar) |
Model 5H |
493cc, ohv, 84mm bore X 89mm stroke
(Tiger 90 depotenziata) |
Model 3H |
343cc, ohv, 70mm bore X 89mm stroke
(Tiger 80 depotenziata) |
Model 3S |
343cc, side-valve, 70mm bore X 89mm
stroke (ex Model 3/5) |
Model 2H |
249cc, ohv, 63mm bore X 80mm stroke
(Tiger 70 depotenziata) |
Export Only: |
|
Model 2HC |
Model 2H economica per Australia e Nuova
Zelanda (C=Coil) |
Model 3SC |
Model 3S economica per Australia e Nuova
Zelanda (C=Coil) |
Speed
Twin
La Speed
Twin, presentata nel 1937, è stata
considerata da molti una pietra miliare
nella storia del motociclismo. Nell'anno
di presentazione rivoluziona il settore
dimostrandosi talmente superiore alla
concorrenza che lo schema del motore verrà
copiato da tutti i maggiori costruttori
inglesi a partire dalla Norton. Dalla
Speed Twin deriveranno tutte le mitiche
bicilindriche Triumph a partire dalla
T100, per passare alla Thunderbird e per
finire con la leggendaria Bonneville. Con
gli opportuni aggiornamenti questo
propulsore verrà infatti prodotto fino al
1980. La Speed Twin fu la prima superbike
"moderna" acquistabile a prezzo
ragionevole dal grande pubblico.
1937 -
Disegno del nuovo 5T 497cc Speed Twin
Il
progetto iniziale prevedeva la
distribuzione con alberi a camme in testa.
Tuttavia, all’epoca non c’era molta
esperienza con questo tipo di
distribuzione: una delle maggiori
difficoltà da superare era il recupero
dell’olio dagli organi della testa. Si
decide così di passare alla più conosciuta
ohv, ossia valvole in testa ma alberi a
cammes posizionati sul basamento,
“ricopiando” il sistema di una famosa auto
del tempo, la Riley: un meccanismo ad aste
e bilancieri con due assi a camme nel
basamento e valvole a 45°, semplice ed
efficiente. La corsa lunga di questo
bicilindrico permette un alesaggio
contenuto che contribuisce a migliorare il
raffreddamento dei cilindri lasciando più
spazio tra gli stessi.
Le misure
caratteristiche del bicilindrico, 63 x
80mm, sono le stesse della monocilindrica
Tiger 70. Il blocco cilindri-testa in
ghisa prevede il fissaggio al basamento,
diviso verticalmente in due parti, con sei
prigionieri. L’albero motore è dotato di
un grosso volano centrale e si appoggia al
basamento con due cuscinetti alle
estremità. Il circuito di lubrificazione è
a “coppa secca” con il serbatoio dell’olio
posizionato sotto la sella sul lato destro
come nelle precedenti Tiger.
L’alimentazione è affidata ad un singolo
carburatore Amal Type 276. I perni di
biella sono posizionati a 360° (ovvero
allineati) mentre il rapporto di
compressione è pari a 7:1. Le bielle sono
in lega d’alluminio leggera RR 56
Hidumimium, materiale che garantisce a
parità di rigidità un minor peso e un
maggiore coefficiente di trasmissione del
calore.
1937 -
Disegno del nuovo 5T 497cc Speed Twin
La
trasmissione primaria a catena trasmette
il movimento al cambio separato a quattro
rapporti.
Il telaio
in tubi di acciaio è il monotrave già in
uso sulla Tiger 90 che si sdoppia
inferiormente e monta una forcella a
parallelogramma “Girders” con molla a
frizione. Posteriormente lo schema è
rigido. Entrambi i freni sono a tamburo da
18cm (7 in) di diametro. I componenti
dell'impianto elettrico, dotato di
batteria a 6V, sono forniti dalla LUCAS
(magnete-dinamo con regolatore di tensione
meccanico). Tradizionali i comandi sulle
pedane: comando del cambio e pedivella di
accensione poste a destra, e freno
posteriore a sinistra.
Il
prototipo originale della Speed Twin, con
la tipica colorazione Tiger, sviluppava
circa 30 bhp mentre i primi esemplari
prodotti alla fine del 1937 erogano circa
27 CV a 6000 giri al minuto.
Il
serbatoio della benzina, da 13,2 lt (3,5
galloni), è dotato di un pannello
contenente un amperometro (Lucas), il
manometro dell’olio e l’interruttore
dell’impianto di illuminazione notturna a
tre posizioni. Al pannello è fissata anche
un’utile lampadina rimovibile. Il tutto
per un peso di 160 kg (353 lb).
La ciclistica, se pur tradizionale, grazie
al passo contenuto di 1371mm conferisce
una grande maneggevolezza che unita alle
elevate prestazioni del motore, rendono la
Speed Twin la miglior moto del momento.
1937 -
Primo prototipo della Speed Twin (CWK 41)
1937 -
Secondo prototipo conosciuto della Speed
Twin (FWL373)
|
Catalogo Triumph
1937
1938 –
Sviluppo della Tiger 100
Le Tiger e la Speed
Twin sono aggiornate con piccole modifiche estetiche
tra cui i nuovi badge Triumph metallici fissati ai
fianchi del serbatoio con due viti, le nuove
manopole e l’introduzione di un sistema a molla per
bloccare l’acceleratore al fine di facilitare la
segnalazione di svolta a destra (l’introduzione
degli indicatori di direzione avverrà circa 30 anni
dopo).
La gamma Triumph per il 1938 comprende:
Top Range: |
|
Speed Twin |
497cc, ohv, Twin, 2 x 63mm bore X 80mm
stroke |
Tiger 90 |
493cc, ohv, 84mm bore X 89mm stroke (ex
Model 5/5) |
Tiger 80 |
343cc, ohv, 70mm bore X 89mm stroke (ex
Model 3/2) |
Tiger 70 |
249cc, ohv, 63mm bore X 80mm stroke (ex
Model L2/1) |
De Luxe Model: |
|
Model 6S |
598cc, s/v valve (nuovo modello per
sidecar) |
Model 5H |
493cc, ohv, 84mm bore X 89mm stroke
(Tiger 90 depotenziata) |
Model 3H |
343cc, ohv, 70mm bore X 89mm stroke
(Tiger 80 depotenziata) |
Model 3S |
343cc, side-valve, 70mm bore X 89mm
stroke (ex Model 3/5) |
Model 2H |
249cc, ohv, 63mm bore X 80mm stroke
(Tiger 70 depotenziata) |
Export Only: |
|
Model 2HC |
Model 2H economica (C=Coil) |
Model 3SC |
Model 3S economica (C=Coil) |
Ultimo anno di
produzione per la monocilindrica Tiger 90 500cc che
verrà sostituita nel 1939 dalla bicilindrica Tiger
100.
La polizia
metropolitana londinese, dopo aver testato numerose
motociclette, sceglie la Speed Twin come mezzo
ufficiale e ne acquista una ventina di esemplari.
Diventeranno migliaia negli anni avvenire.
Nel 1938 Freddie
Clarke viene incaricato di sviluppare una versione
sportiva della Speed Twin. Freddie, oltre ad essere
un grande progettista, si era costruito un'ottima
reputazione nel circuito di Brooklands sviluppando e
guidando motociclette molto veloci. Era un vero
appassionato e allo stesso tempo aveva una grande
conoscenza delle dinamiche delle motociclette sia
dal punto di vista della ciclistica che del
propulsore. Se non fosse scomparso pochi anni dopo
in un incidente, sarebbe sicuramente diventato un
nome di spicco nell'industria motociclistica
inglese.
Freddie iniziò
subito il lavoro di potenziamento del cilindrico
500cc: nei primi prototipi la potenza del twin sale
da 27 CV a 33 CV ma emergono i primi problemi di
affidabilità. Turner inizialmente controlla e
analizza i pezzi distrutti alla ricerca difetto di
produzione in quanto per lui era inaccettabile che
si trattasse di un (suo) errore di progettazione.
Alla fine, di fronte alle evidenze, accetta la
situazione e aggiunge due prigionieri al blocco
cilindri che passano così da sei a otto.
Il nuovo prototipo è
pronto e Freddie può continuare lo sviluppo della
Tiger 100. Il rapporto di compressione cresce da
7,2:1 a 8:1, sono adottati pistoni forgiati con
mantello alleggerito, i condotti vengono lucidati,
viene aggiornata la distribuzione e rinforzato il
gruppo albero motore/bielle. La cilindrata rimane
invariata così come l’alesaggio e la corsa. La
potenza sale dai 27 CV della Speed Twin a 34 CV a
7000 rpm (regime molto elevato per i tempi).
Una volta superati i
test di affidabilità del bicilindrico, Freddie
prosegue con i collaudi ad alta velocità per
verificare i limiti della ciclistica. In queste
circostanze emergono alcune problematiche di
stabilità: Clarke procede quindi con lo sviluppo del
prototipo modificando l’angolo del canotto di sterzo
e la posizione del motore. Il risultato, confermato
anche da altri tester, è un netto miglioramento
della stabilità generale del veicolo.
Edward Turner, come
prevedibile, si oppone alle modifiche: il fatto che
lui stesso fosse un motociclista e che non avesse
mai riscontrato lo stesso problema con la Speed
Twin, era sufficiente per bocciare qualsiasi
proposta di miglioramento seppure Turner non era in
grado di raggiungere le stesse velocità di Clarke.
Inoltre, ogni modifica apportata al “suo” progetto
era considerata come una correzione ad un suo errore
e ciò era assolutamente intollerabile! Solo con
l’arrivo di Doug Hele, negli anni ’60, verranno
introdotte le modifiche che faranno della
maneggevolezza e della stabilità un punto di forza
di Triumph.
La Tiger T100
entrerà in produzione con l'inizio del 1939.
1938 - Circuito di
Brooklands sede di innumerevoli record Triumph
Catalogo Triumph
1938
1939 – Tiger
T100 e Seconda Guerra Mondiale
La gamma Triumph per
il 1939 comprende:
Top Range: |
|
Speed Twin |
497cc, ohv, Twin |
Tiger 100 |
497cc, ohv, Twin (sport version of Speed
Twin) |
Tiger 80 |
343cc, ohv, 70mm bore X 89mm stroke (ex
Model 3/2) |
Tiger 70 |
249cc, ohv, 63mm bore X 80mm stroke (ex
Model L2/1) |
De Luxe Model: |
|
Model 6S |
598cc, s/v valve (nuovo modello per
sidecar) |
Model 5H |
493cc, ohv, 84mm bore X 89mm stroke
(Tiger 90 depotenziata) |
Model 5S |
343cc, side-valve, Model 3S economica
(C=Coil) (De Luxe) |
Model 3H |
343cc, ohv, 70mm bore X 89mm stroke
(Tiger 80 depotenziata) |
Model 3S |
343cc, side-valve, 70mm bore X 89mm
stroke (ex Model 3/5) |
Model 2H |
249cc, ohv, 63mm bore X 80mm stroke
(Tiger 70 depotenziata) |
Model 2HC |
249cc, ohv, Model 2H economica (C=Coil) |
Export Only: |
|
Model 3SE |
343cc, side-valve, Model 3S economica
(C=Coil) (E= Export) (ex Model 3SC) |
Model 5SE |
343cc, side-valve, Model 3S economica
(C=Coil) (E= Export) |
Entra in produzione la Tiger 100 dotata del
bicilindrico 500cc della Speed Twin potenziato a 34
CV e messa a punto dal collaudatore Freddie Clarke.
Le differenze rispetto alla Speed Twin sono: albero
motore, bielle, volano, pistoni (rapporto
compressione da 7.0:1 a 7.8:1), condotti
alimentazione e scarico lucidati così come il
coperchio della distribuzione, angolo inclinazione
sterzo, forcella, ruote di dimensioni maggiori,
freno anteriore e silenziatori.
La Tiger 100, che
mantiene i colori della gamma Tiger, sarà un modello
di grande successo negli Stati Uniti. In Inghilterra
è venduta a £82,15 compresa di tachimetro. Un
particolare apprezzato dagli sportivi era la
possibilità di eliminare la parte finale dei
silenziatori per le competizioni (caratteristica dei
MY1939 e MY1940). In questa configurazione il
modello poteva superare tranquillamente i 160 km/h
(100 mph).
1939 - Triumph Tiger
100 (da
yesterdays.nl)
Il twin 500cc della
5T Speed Twin (così viene chiamata nel catalogo
1939) viene modificato aggiungendo due prigionieri
(otto anziché sei) per uniformare la produzione con
il nuovo modello sportivo Tiger 100.
La tabella porta
targa posta sul parafango anteriore è aggiornata con
l’introduzione di un bordo cromato: rimarrà
invariata per molti anni. L’impianto frenante viene
potenziato e la geometria della forcella anteriore
leggermente modificata. È introdotto un sistema di
lubrificazione della catena di trasmissione finale
costituito da una valvola posta nella parte
posteriore del carter primario.
1939 - Disegno del
monocilindrico Triumph pre-war (da Triumph Single di
Roy Bacon)
Le vendite sono in
continua ascesa soprattutto all’estero. Il mercato
degli Stati Uniti regala ottime soddisfazioni grazie
alla JoMo di Johnson Motors di Pasadena (costa
ovest) e soprattutto grazie alla Tiger 100 molto
apprezzata negli USA. Bill Johnson era un ex
avvocato con buon patrimonio e soprattutto con una
grande passione per le motociclette. Negli anni
riuscirà a sviluppare una rete vendita esclusiva
Triumph invidiata da molti e che rimarrà attiva fino
agli anni ’80. I numeri di JoMo saranno così elevati
da garantire per molti anni una costante crescita
della produzione Triumph. Tra Bill Johnson e Edward
Turner si instaura un rapporto di amicizia duraturo
tanto che Turner nell'estate del 1939 visita per la
prima volta l’importatore americano: la frequenza di
queste visite diventerà annuale.
Anche Reggie Pink, rivenditore della costa est, si
concentra nelle vendite delle motociclette Triumph
offrendo nel suo negozio tutti i tredici modelli in
produzione.
Edward Turner, e il
suo staff, sono impegnati nello sviluppo di due
nuove motociclette, la Tiger 85 (T3) e una semplice
motocicletta dotata di un monocilindrico 200cc da
vendere con il marchio "New Imperial". Entrambi i
progetti non andranno in produzione a causa
dell'inizio della Seconda guerra mondiale.
New
Imperial
Jack
Sangster, il proprietario di Triumph,
acquista il marchio “New Imperial”
dall’omonima azienda in fallimento.
L’obbiettivo di questa operazione è di
allargare il mercato Triumph vendendo
una leggera monocilindrica prodotta
negli stabilimenti Triumph utilizzando
appunto questo marchio. In questo modo
sarebbe stato possibile acquisire quote
di mercato senza offuscare il marchio
Triumph posizionato nella fascia alta
delle motociclette bicilindriche di
elevate prestazioni.
Al
momento della vendita, la New Imperial
aveva a catalogo un’onesta e affidabile
monocilindrica da 147cc denominata Unit
Minor. Dopo un’analisi tecnica, Bert
Hopwood conclude che effettivamente la
Unit Minor non aveva punti deboli. In
poco tempo e con investimenti irrisori
Triumph avrebbe potuto mettere sul
mercato un modello affidabile per
conquistare una nuova fascia di mercato.
Ma Edward Turner non la pensava allo
stesso modo: per lui era inconcepibile
che un altro progettista potesse fare
meglio di lui, così convinse Jack
Sangster ad approvare un progetto per
disegnare un modello monocilindrico
completamente nuovo da commercializzare
con il marchio New Imperial.
Monocilindrica
147cc Unit Minor prodotta dalla New
Imperial venduta a £29 nel 1936
Edward
Turner si mise all’opera ed in meno di
sei mesi il nuovo prototipo era pronto
per i test su strada! Sei mesi per
passare da un foglio bianco ad un
prototipo funzionante… tempi
incredibilmente brevi anche per i nostri
giorni.
Il nuovo
progetto “New Imperial” prevede un
semplice monocilindrico da 200cc con
valvole in testa. Il motore, però,
presenta un ingombro verticale elevato a
causa della corsa lunga e del
posizionamento verticale delle valvole
stesse. La posizione verticale del
motore inoltre implica il montaggio del
serbatoio in posizione rialzata rendendo
di conseguenza il prototipo sgraziato.
La soluzione più ovvia era quella di
inclinare il motore di qualche grado in
avanti modificando leggermente il
telaio: Turner però era assolutamente
contrario al motore inclinato, pur
avendone progettati in Ariel una decina
d’anni prima, ed il prototipo rimase
invariato.
All’epoca
Turner aveva nel cassetto anche il
progetto di una motocicletta semplice
dotata di carenatura, di ampi parafanghi
e pannelli protettivi per migliorare la
protezione alle intemperie. Un'altra
idea di Turner era l'utilizzo di ruote
lenticolari anziché le classiche ruote a
raggi.
Non
avendo il tempo di progettare un nuovo
modello, Turner fece un esercizio
vestendo il prototipo monocilindrico
destinato al marchio “New Imperial”: il
team di sviluppo collauda
contemporaneamente due prototipi
differenti con in comune telaio e
motore. Parte delle idee viste sul
prototipo "vestito" verranno poi
riutilizzate nel dopo guerra per la
"3TU" (un altro prototipo sperimentale
che non entrerà mai in produzione).
Durante
lo sviluppo della versione carenata, il
team si scontra con il problema del
vento laterale che provoca instabilità a
causa dell’ampia carenatura e delle
ruote lenticolari. Molte sessioni di
test sono necessarie a Freddie Clarke
per mettere a punto il prototipo finale.
Per trovare l’equilibrio ideale fece
molte prove modificando l’angolo di
sterzo, l’avancorsa ed altri particolari
riuscendo a rendere il nuovo prototipo
più stabile delle motociclette già in
produzione come la Speed Twin e la Tiger
100.
Durante
i collaudi però il prototipo evidenziò
altre problematiche come pistoni
grippati, cambi distrutti, frizione con
funzionamento irregolare, telaio non
rigido a sufficienza, impianto frenante
non all'altezza. A causa dello scoppio
della Seconda guerra mondiale,
fortunatamente, la messa in produzione
di questo modello fu cancellata.
|
Tiger
85 (3T)
Mentre le
altre case motociclistiche inglesi sono
impegnate a progettare un bicilindrico
concorrente alla Speed Twin, Edward Turner
è ansioso di eliminare tutti i modelli
monocilindrici dal catalogo Triumph (forse
perché non progettati da lui ma dal suo
predecessore Val Page) e sostituirli con
modelli analoghi dotati però di un
bicilindrico di cubatura inferiore.
Il primo
progetto a cui inizia a lavorare è una
versione ridotta della Speed Twin dotata
di un bicilindrico da 350cc.
Sfortunatamente il nuovo motore non
raggiunge le prestazioni sperate ed
evidenzia una preoccupante debolezza
strutturale e scarse prestazioni
difficilmente migliorabili. Nonostante
tutto l’impegno dello sviluppatore Freddie
Clarke, fu impossibile migliorare le
performance di questo twin.
1939 -
Triumph Tiger 85
Nonostante
i scarsi risultati ottenuti dai primi
prototipi, la nuova bicilindrica di 350cc
fu comunque annunciata assieme al resto
della gamma nel settembre del 1939 con il
nome di Tiger 85. Sebbene in apparenza la
Tiger 85 sia molto simile alla Speed Twin,
molte sono le differenze sia a livello di
ciclistica (forcelle e serbatoio della
Tiger 80) che di motore (costruzione
dell’albero motore, basamento, etcc). La
Tiger 85 pesa 163 kg (360 lb). A causa
dello scoppio della Seconda guerra
mondiale la 3T entrerà in produzione solo
nel 1946.
|
Freddie Clark segna
il record sul giro nella classe 350cc a Brooklands
in sella Tiger 80 alla velocità di 105,97mph.
Nel mese di marzo
due motociclette Triumph, una T100 ed una Speed
Twin, scendono in pista a Brooklands e vincono
l’ennesimo trofeo Maudes riuscendo a percorrere le
sei ore di test alla media di 121 km/h (Speed Twin)
e 126 km/h (T100). Le due moto, portate in gara dai
due collaudatori Triumph Bill Nichol (Tiger 100) e
Bob Ballart (Speed Twin), sono prelevate
direttamente presso un concessionario (come
richiesto dal regolamento del trofeo), percorrono il
tragitto di ben 1806 miglia tra Coventry e
Brooklands e gareggiano per sei ore continuative.
Nessun particolare problema fu evidenziato durante
l'intera prova. Alla fine del test i collaudatori
riportano le moto a Coventry dove vengono smontate
ed analizzate nei minimi particolari.
1939 Freddie Clarke
in sella alla Speed Twin in una sessione di test a
Brooklands
In occasione della
presentazione della Speed Twin a Earl Court del ’37,
Ivan Wicksteed (pilota privato) e Marius Winslow
(amico finanziatore) chiesero a Turner un aiuto per
tentare di battere il record di velocità 500cc.
Vista la risposta negativa del progettista, i due si
rivolgono presso il concessionario locale,
acquistano una Speed Twin che viene successivamente
modificata con l’aggiunta di un compressore
volumetrico Arnott. Dopo le necessarie sessioni di
test per la messa a punto della moto, i due sono
pronti per scendere in pista. L’ 08 ottobre 1938 la
Speed Twin “Supercharged” guidata da Wicksteed
stabilisce il nuovo record di velocità classe 500cc
raggiungendo i 118,02 mph (190,2 km/h) a Brooklands.
1938 - Bicilindrico
della Speed Twin con compressore
Visto il ritorno
d’immagine garantito dall’evento, Turner cambia
atteggiamento nei confronti della coppia
Wicksteed-Winslow e fornisce loro una delle prime
Tiger 100 già predisposta per il montaggio del
compressore. Pur non riuscendo a migliorare il
record precedente a causa di problemi di ciclistica,
per mezzo miglio la moto mantiene la velocità di 199
km/h. Con l’arrivo della guerra il prototipo non
sarà più utilizzato e se ne perderanno le tracce.
Oggi è possibile vedere nei musei una Speed Twin
“Supercharger” replica costruita da Titch Allen, un
amico di Wicksteed, grazie alle dettagliate
informazioni conservate da Winslow sottoforma di
diario.
La fabbrica originale di biciclette Triumph Cycle
Company, ora di proprietà di Bettmann, entra in
bancarotta. Bettmann, 75 enne, si ritira a vita
privata continuando però a contribuire alla comunità
di Coventry. Bettmann morirà nel 1951 all’età di 88
anni.
Nei primi dieci mesi
dell’anno, prima dell’inizio del conflitto, Triumph
produce circa 8.820 motociclette con un profitto di
£ 136.540.
Con l'inizio del
conflitto fra Inghilterra e Germania del 3 settembre
1939 il governo britannico invita le case
motociclistiche inglesi a progettare un nuovo
veicolo per specifico uso militare con i seguenti
requisiti: cilindrata superiore a 250cc, peso
inferiore a 113 kg (250 lb), altezza da terra minima
di 15 cm, potenza di circa 15 cavalli, velocità
massima di circa 90-110km/h, consumo non superiore a
33,9 km/l a 50 km/h, spazio d'arresto di 115 mt a 50
mph e, per ultimo, la motocicletta non doveva essere
udibile a mezzo miglio di distanza.
In attesa dei nuovi
modelli appositamente progettati per uso militare,
l'esercito decide di requisire ed impiegare le
motociclette attualmente in produzione verniciate
nel classico color khaki. In meno di sei settimane
più di 1400 veicoli saranno prodotti da Triumph per
l'esercito. Per la maggior parte si tratta di Model
3S e Model 5S a valvole laterali ritenute migliori
per l'uso militare. Solo pochi esemplari di Speed
Twin e Tiger 100 verranno utilizzate all'inizio del
conflitto.
Per ridurre i tempi
di progettazione della versione militare richiesta
dall'esercito, Turner decide di modificare la Tiger
85 (3T) appena progettata il cui tranquillo motore è
in linea con le prestazioni richieste dall'esercito.
Il bicilindrico 350cc è dotato di valvole in testa e
di un piccolissimo cambio a tre marce studiato
precedentemente per il 200cc New Imperial.
La motocicletta
rientra nel limite del peso imposto (113 kg) grazie
ad un leggerissimo telaio rigido in cui il serbatoio
è parte integrante, a ruote e freni sotto
dimensionati e alla forcella Girder. Grazie alla
leggerezza dei componenti utilizzati la 3TW (così
verrà battezzata) è dotata di fanali, tachimetro,
sella passeggero e portapacchi posteriore.
1939 - Uno dei primi
prototipi di Model 3TW basato sulla Tiger 85
1939 - uno dei primi
prototipi di Model 3TW testato dai collaudatori
dell'esercito inglese
A prima vista una
motocicletta bicilindrica 350cc da poco più di 100
kg potrebbe sembrare il frutto di un accurato
progetto e di un grosso lavoro di messa a punto. In
realtà è il risultato della non osservanza di ogni
legge ingegneristica! Durante i collaudi dei primi
prototipi, il team “Experimental Department” guidato
da Freddie Clarke evidenzia molte rotture di varia
natura. Edward Turner si rifiuta di accettare che le
rotture siano causa di un errore di progettazione e
non approva nessuna modifica. A nulla servono i
tentativi da parte di Clarke e Hopwood di convincere
Turner a riprogettare il modello. La 3TW è
innovativa per vari aspetti fra cui ricordiamo
l'uso, per la prima volta in una motocicletta,
dell'alternatore per l'alimentazione diretta
dell'impianto di illuminazione.
I primi esemplari di
3TW erogano 17 CV sopra i 3000 rpm e, grazie al peso
contenuto sono anche divertenti da guidare ma non
totalmente adeguati all’uso militare: per modificare
il carattere della 3TW viene montato un volano più
pesante ed un carburatore più piccolo. Il risultato
soddisfa a pieno le richieste dell’esercito e nel
1940 verrà messo in produzione il primo lotto
composto da 50 esemplari.
1939 - Linea
assemblaggio Triumph (Coventry) con le Speed Twin in
costruzione
1939 - Linea
assemblaggio Triumph (Coventry)
1939 - Pubblicità
Triumph
1939 - Pubblicità
Triumph (War)
1939 Pubblicità
Triumph
Catalogo Triumph
1939 - il primo catalogo a quattro colori dell'era
Turner
|